Napoli-Sampdoria, la partita non guardata. Un film iraniano, una pizza con uno juventino e uno smartphone. Una partita vinta con la voglia di farlo, e il gol di Tonelli è un esempio di determinazione.
Si gela ovunque, pure a Napoli
Miei cari è gennaio, finalmente. Ci hanno nascosto il giocattolo, il pallone per un paio di settimane. Ogni volta è come se non volessero distrarci dalle tavolate. Metti mai che uno per guardare un replay si scordi di azzannare l’ultimo pezzo di panettone. Non mi piace la sosta natalizia del campionato, è troppo lunga e, spesso, il Napoli non disputa grandi partite dopo le tavolate. Vuoi per troppa pizza con la scarola, vuoi (come in questo caso) per i carichi di lavoro che serviranno per durare, per resistere.
In ogni caso è gennaio, si gela ovunque e pure a Napoli. Ho visto foto di amici così imbottiti allo stadio che non si capiva se indossassero tre piumini a testa o strati di lasagne. Gennaio è un mese così, può fare freddo e può arrivare la Sampdoria che l’ultima cosa a cui pensa è quella di scansarsi. Giustamente, e mica ti vuoi scansare contro il Napoli? Fa pure freddo: corriamo.
Il Cliente
Ci sono partite non guardate che potrebbero essere denominate “Classics”, magari un giorno le selezioniamo, perché rispettano pienamente l’idea originale della rubrica. Ieri sono andato a vedere “Il Cliente” (no, non è Grisham), un bellissimo film iraniano del regista Asghar Farhadi. Il film è durato due ore ed è finito un minuto dopo il gol della Sampdoria. È un caso? Chiediamolo ai complottisti. Quando ho letto, negli aggiornamenti in tempo reale, che si è trattato di un errore difensivo e poi di autogol non mi sono abbattuto. Ho pensato ai sessanta minuti rimasti, e che la Sampdoria si sarebbe dovuta piegare.
Abbiamo deciso di andare a mangiare una pizza a casa dei due amici che erano al cinema con noi. Uno di questi, Gianfranco, è juventino ma è anche una brava persona. Però, tra un sorriso e l’altro, tra un morso di pizza e l’altro, continuava a chiedermi il risultato: “Ha pareggiato?”, “Ha pareggiato?”, “Ha pareggiato”. Io scuotevo la testa rispondendo al suo sorrissino con una distensione del viso tale che Eduardo mi avrebbe assunto subito nella sua compagnia. Facevo il vago: “No, è finito il primo tempo”. E poi più avanti: “Manca ancora mezz’ora”. Sbriciavo il telefono, vedevo che il Napoli stava attaccando, mi sentivo che avremmo almeno pareggiato. E così è stato.
Il pandoro di Tonelli
Leggo che ha pareggiato Gabbiadini e che manca ancora un po’ di tempo. Non dico niente a Gianfranco. Dopo un po’ guarda il suo telefono ed esclama: “Ma avete pareggiato”. E io sono scoppiato a ridere, gli ho detto di aver taciuto per non rovinargli la gufata. Ridiamo tutti, sono più rilassato ma mi sento qualcosa. Il Napoli attacca, leggo che sono stati concessi 5 minuti di recupero, e penso: “Vuoi vedere che per una volta la vinciamo all’ultimo minuto?”. Al novantatreesimo il mio smartphone non aggiorna più. Mi domandano se è finita, dico che non lo so, poi Gianfranco che alla fine è un amico, sorride e dice: “Avete vinto, ha segnato Tonelli”. Io dico qualcosa come “devono morire” rivolto un po’ a chiunque e apriamo un Pandoro.
Vincere le partite in questa maniera è importantissimo, perché come sappiamo non possiamo giocarle tutte benissimo, perché la perfezione non esiste e le partite sono tante; ma ogni tanto si può vincere con un altro tipo di bellezza, che è quella della determinazione, una cosa sulla quale Sarri sta puntando molto, l’ha più volte sottolineato nelle ultime settimane, così come lo abbiamo scritto qui su Il Napolista.
Un altro lato della bellezza
La grinta e la voglia di vincere sono un altro lato della bellezza, perché alla fine tutto si traduce in gioia, che è esplosa quando Tonelli l’ha piazzata lassù. Mi ha fatto piacere che abbia segnato l’ex centrale dell’Empoli, non ci ricordavamo più chi fosse, ha provato a ricordarcelo lui. È interessante l’azione del gol di Tonelli, perché è bella ed è figlia della voglia di vincere del Napoli e della resa della Sampodria. Quello che fa Strinic è straordinario, mi è sembrato il calciatore che conoscevo prima che lo comprassimo, dall’altra parte la resa inconscia della Samp è evidente. I blucerchiati sono tutti dentro l’area piccola, nel resto dell’area c’è solo un altro calciatore, Tonelli. Che arriva deciso, ha il tempo di guardare, di prendere la mira e calciare. Gran gol.
Il post-it del drone Giggino
Tanta fatica prima equivale a tanta gioia dopo. Sembro Boskov ma sono Giggino. Mister, appicciamme.
Notizie dall’Inghilterra
Ce ne sarebbero troppe di notizie. Mentre noi ci abboffavamo di capitone e baccalà fritto, in Inghilterra hanno giocato qualcosa come mille partite, hanno giocato durante il veglione di capodanno e durante la messa di mezzanotte. Britos friggeva e giocava in contemporanea. Un uomo straordinario.
Note a margine
- Premio alla carriera per l’ingenuità a Silvestre
- Premio ulteriore ringraziamento a Gabbiadini
- Premio non mi fermo mai all’ennesimo assist di Calle
- Premio benvenuto a Tonelli
- Premio bentornato a Strinic.