A differenza di Inzaghi nel 2006 con Barone, CR7 ha scelto l’altruismo. Un segno dei tempi che passano. E un segnale per l’antidoping
Anche i Ronaldo invecchiano: era solo davanti al portiere e ha fatto segnare Bruno Fernandes
L’impensabile accade a Dortmund, al Signal Iduna Park quello che fu il tempio di Jurgen Klopp. Si sta giocando il 56esimo minuto di Portogallo-Turchia. Il risultato è sul 2-0 per il Portogallo. Gol di Bernardo Silva e poi grottesca autorete di Akaydin mentre Cristiano Ronaldo e Cancelo si stanno mandando sentitamente a quel paese per un’incomprensione sul passaggio filtrante. Già in quell’occasione ci siamo stupiti: l’autogol ha il potere di far dimenticare tutto, CR7 abbraccia il compagno e lo perdona.
Ma non è nulla rispetto a quel che i nostri occhi osservano al minuto 56. Ronaldo scatta sul filo del fuorigioco, un po’ alla Inzaghi nel Mondiale del 2006 quando aveva Simone Barone di fianco e Pippo – invece di passargliela per un gol sicuro – si avventurò in un dribbling azzardato: finì col segnare ma Lippi non lo fece giocare più.
Ma torniamo a CR7. Si presenta in solitudine davanti al portiere Bayindir, di fianco ha Bruno Fernandes che ovviamente nemmeno ci pensa a ricevere il passaggio né tantomeno a chiamargli il pallone. Nessun bookmaker avrebbe mai quotato il passaggio. E invece accade l’impensabile. Il portoghese rinuncia al gol, o quanto meno a un tiro con altissime probabilità di finire in rete, e serve un comodo assist per il compagno che non si fa pregare e segna. Proprio lui che contro l’Austria si era distinto per un’esultanza in faccia al portiere avversario.
Lo sguardo di Ronaldo dopo l’assist: non ve l’aspettavate eh?
Ronaldo sa che ha compiuto un gesto unico nella sua carriera. Si guarda attorno come a dire: “non ve l’aspettavate, eh?”. I compagni non sanno se esultare o preoccuparsi. L’antidoping pare che sia stato immediatamente allertato. CR7 altruista è un segnale inequivocabile della prossima fine dei tempi. Non credevamo possibile che il buonismo, la sdolcinatezza, contaminassero pure il principe dell’egoismo, l’uomo che ha sempre giocato a calcio come se i compagni quasi non fossero mai esistiti. Il potere degli anni che passano. Il potere della vecchiaia. Ha finalmente compreso che se vuole essere ricambiato dai compagni, oggi che non è più un cecchino infallibile, deve concedere qualcosa. Bentornato sulla terra, CR7. Tutti prima o poi devono venire a patti con la realtà.
p.s. Poi si è anche concesso per un selfie a una ragazzino che ha fatto invasione di campo. Ma questo Ronaldo lo avrebbe sempre fatto.