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Zaccagni salva l’Italia al 97esimo. Siamo ancora un ibrido ma qualcosa si è visto

Pareggio 1-1 con la Croazia. Spalletti mette in campo una squadra compatta. A inizio ripresa ci siamo disuniti. Assalto disperato finale e gol qualificazione

Zaccagni salva l’Italia al 97esimo. Siamo ancora un ibrido ma qualcosa si è visto
Italy's forward #20 Mattia Zaccagni celebrates scoring a goal during the UEFA Euro 2024 Group B football match between Croatia and Italy at the Leipzig Stadium in Leipzig on June 24, 2024. (Photo by Odd ANDERSEN / AFP)

Zaccagni salva l’Italia al 97esimo. Ma qualcosa si è visto, soprattutto nel primo tempo

L’Italia ce la fa. Al minuto 97. Con Zaccagni che la mette all’incrocio dei pali. A dargli la palla è Calafiori che si spinge  alla FRanco Baresi e poi gliela appoggia, Zaccagni non si fa pregare, tira e segna. È uno a uno. Evitiamo i ripescaggi. Sabato sera giocheremo contro la Svizzera.

Non è semplice commentare Italia-Croazia. Spalletti l’ha impostata bene. All’italiana. Probabilmente ha forzato la sua natura. A nostro avviso, ovviamente, ha fatto bene. Anche se lui nel post-partita si è lamentato dell’eccessiva timidezza. Forse E infatti non ha avuto il coraggio di proseguire così tutta la partita. O forse non abbiamo retto al loro forcing all’inizio del secondo tempo. Forcing nemmeno così irresistibile. Sembrava fosse persa. Uno a zero. Gol di Modric che ha pure sbagliato un rigore. Ma al 98esimo è arrivato il pareggio di Zaccagni. E siamo agli ottavi.

Spalletti aveva cominciato bene. Ci era piaciuto. Oggi si chiama densità. E lui ne ha messa tanta di densità in campo. Ha schierato la squadra più compatta possibile. Imperniata su cinque difensori cinque. Tre centrali di tutto rispetto: Darmian, Bastoni, Calafiori. Con Di Lorenzo e Dimarco sulle fasce. Di nuovo testuggine. Una di quelle formazioni che gli avversari si scoraggiano soltanto a guardarla: e ora come glielo facciamo il gol a questi? Lassù Gianni Brera non ha creduto ai propri occhi, ha dato di gomito a Gianni Mura, con almeno (almeno) due belle bottiglie di Barbacarlo già aperte. Alla lettura di formazioni hanno brindato  col sorriso sulle labbra.

La sorpresa c’è stata davanti: Chiesa e Scamacca in panchina, largo a Retegui e Raspadori. L’inizio è stato timido, poi gli azzurri si sono sciolti. Hanno giocato molto bene. Come ha spiegato Jorginho: hanno giocato così per attirarli e ripartire. Hanno anche sfiorato il gol con Bastoni. A fine primo tempo, possesso palla Croazia 62% Italia 38%. Respirate a pieni polmoni, è aria pura. Anche perché alla fine della fiera i più pericolosi siamo stati noi.

Poi, però, l’inizio del secondo tempo ha stravolto tutto. Spalletti ha inserito Frattesi per Pellegrini: scelta tecnica. L’intenzione era quella di essere più pericolosi. Mal gliene incolse. Puntuale è arrivato il gol loro. Prima un calcio di rigore su ingenuo mani di Frattesi. Ma Donnarumma si è disteso e ha ricordato a Modric le parole di Ancelotti alla vigilia degli Europei: «L’Italia ha un solo fuoriclasse: Donnarumma». Un minuto dopo il rigore parato, abbiamo preso gol. La difesa forse si è distratta, Budimir ha girato un cross: Gigio ha respinto ma Modric era lì e ha segnato.

A quel punto, perso per perso, l’Italia si è gettata in avanti. Spalletti le ha provate tutte. Dentro Chiesa, Scamacca, Zaccagni, Fagioli. Tanto forcing, niente arrosto. Sembrava finita. Ma ci hanno pensato Calafiori e Zaccagni.

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