Radio 1 Rai: «Una battaglia legale durata decenni. L’evasione venne quantificata in 40 miliardi di lire, poi 37 milioni di euro».
Maradona non era un evasore, al Fisco doveva meno di mille euro. Si chiude la bufala del secolo.
Ecco il servizio di Radio 1 Rai.
Una battaglia legale durata decenni, una storia che inizia negli anni Ottanta quando Maradona giocava con il Napoli e i suoi compensi erano miliardari, si ipotizzò che alcuni diritti di immagine versati sui conti esteri fossero un espediente per mascherare stipendi al fine di sottrarsi al fisco italiana. Un’evasione quantificata all’epoca in quaranta miliardi di lire poi lievitata negli anni a 37 milioni di euro. Si andò avanti tra ricorsi e sequestri. Due sentenze della Cassazione poi concessero il condono rinviando ai giudici di merito la posizione tributaria di Maradona solo per l’eventuale debito con l’Agenzia delle Entrate di 952 euro stabilisce ora la Corte di Giustizia tributaria.
È stata una vera persecuzione, commenta l’avvocato del calciatore Angelo Pisani. «Quell’accertamento fiscale degli anni Ottanta nei confronti del Napoli e quindi di Maradona era nullo e in più era stato già oggetto di condono quindi già pagato dal fallimento del Calcio Napoli per cui nulla poteva essere addebitato a Maradona che purtroppo è stato utilizzato e sfruttato come capro espiatorio della lotta all’evasione fiscale solo perché si chiamava Diego Armando Maradona».
#Fisco A 4 anni dalla scomparsa di Diego Armando #Maradona, la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado riabilita il campione: doveva al fisco meno di mille euro. @NicoleRamadori pic.twitter.com/Rsjrw6nauM
— Rai Radio1 (@Radio1Rai) July 2, 2024