Il quotidiano tedesco: “L’influenza della politica è il vero problema. Erdogan ha già rovinato Olanda-Turchia, è una vergogna”

Il caso Demiral è diventato un enorme caso diplomatico. E secondo la Faz la squalifica di due giornate per il gesto che inneggiava ai Lupi Grigi turchi (a Bellingham hanno dato una giornata per essersi indicato le pudenda…) sono poche. Non bastano a dare un vero segnale di indipendenza del calcio dalla politica. Una specie di chimera. “Gli slogan politici avvelenano lo sport – scrive il quotidiano tedesco – Distruggono l’atmosfera. Danneggiano tutti coloro che sono interessati alla competizione nel senso migliore del termine. Perché cos’altro succederà sabato quando Recep Tayyip Erdoğan entrerà allo Stadio Olimpico di Berlino? La presenza del presidente turco ai quarti di finale degli Europei, la disputa sull’orrendo saluto del lupo, saranno al centro dell’attenzione, qualunque cosa accada in campo. Nemmeno la partita più bella avrebbe il potere di coprire la spietata strumentalizzazione da parte dei politici. Una vergogna”.
“Chi è responsabile di questo?”, si chiede la Faz. Demiral prima di tutto, ovvio, ma “l’influenza della politica è il vero problema. L’autonomia dello sport viene invocata ovunque con grandi parole. Su questo le associazioni insistono, soprattutto in Germania ed è giusto che sia così”. Ma stiamo “attenti a non celebrare la reazione della Uefa come un segno di indipendenza: Demiral è stato squalificato per due partite. Tuttavia, un messaggio politico chiaro dovrebbe portare all’esclusione dall’intera competizione. Ma chiunque veda la squalifica degli atleti come una soluzione ignora quanto non sia solo la Uefa a prosperare sulla politicizzazione dello sport. Nazionalismo, inni, bandiere, potentati sugli spalti di ogni genere, dai democratici ai dittatori, fanno parte del gioco – e quindi del business. Campionati Europei, Campionati del Mondo, Giochi Olimpici, nemmeno un’Universiade può essere organizzati in nessun Paese senza il consenso del rispettivo governo”.