ilNapolista

Addio a 90° Minuto, non ha resistito al calcio spezzatino (Messaggero)

La trasmissione domenicale della Rai che fu “cult” mandata alle teche per le poche partite la domenica. Al massimo tre, e spesso neanche di primo livello

Addio a 90° Minuto, non ha resistito al calcio spezzatino (Messaggero)
A picture shows the winter season ball of the Italian Serie A before the football match between Torino and Inter Milan, at Torino's Olympic Stadium, in Turin on October 21, 2023. (Photo by Marco BERTORELLO / AFP)

Il calcio spezzatino miete un’altra vittima: si tratta di Novantesimo Minuto, storica trasmissione sportiva della Rai. Ne parlano il Messaggero e Repubblica.

Il Messaggero: «La domenica pomeriggio partite di scarso appeal»

Il novantesimo minuto, con la sua implacabile tagliola, in campo non c’è più. Le partite di calcio scadevano tutte proprio in quell’istante preciso della domenica, ma adesso si allungano in recuperi che sfiorano il tempo supplementare (l’extra time, come dicono i commentatori che parlano bene e pure quelli che parlano male): il Var, la bevuta, la sostituzione, l’infortunio finto e quello simulato, tutto serve. E la domenica comprende anche il sabato e pure il venerdì e il lunedì, inseguendo gli abbonati che pagano o gli infedeli con il pezzotto, a ogni ora del pomeriggio e della sera. Anzi, a guardare il calendario spezzatino, che ha straziato i palinsesti tv e l’inventiva “autoriale” (si dice così, parola orrenda, fuori l’autore), la domenica pomeriggio è, di solito, dedicata a partite di scarso appeal: perché le grandi squadre fanno le coppe.

Anche Repubblica dà il suo personale addio a Novantesimo Minuto

Scrive Repubblica:

E non esisterà più neanche il Novantesimo Minuto, la trasmissione della Rai che fu “cult”. Un restyling che manda alle teche Novantesimo Minuto. Ce lo godremo in “teche-teche-tè” come la tv di una volta.

Alla fine però Novantesimo si è arreso. Piegato dalla mancanza del suo carburante, il calcio. Una partita dalle 12,30, una o due alle 15, e spesso neanche di primo livello. La forza di Novantesimo era nelle immagini in anteprima, ma
anche nella personalità dei giornalisti, identificati fatalmente con le squadre che seguivano.

ilnapolista © riproduzione riservata