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L’apertura di Gravina alla Serie A: colloquio distensivo con Casini e lunedì riunione con Abodi (CorSera)

Con Casini un colloquio chiarificatore. L’obiettivo è verificare se ci sono le condizioni di un accordo con la Serie A per riequilibrare i pesi elettorali

L’apertura di Gravina alla Serie A: colloquio distensivo con Casini e lunedì riunione con Abodi (CorSera)
Ci Bari 14/10/2023 - qualificazioni Euro 2024 / Italia-Malta / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Gabriele Gravina

L’Italia del pallone si trova in un momento storico delicato. La Figc teme di essere schiacciata dal peso della politica e dall’influenza della Serie A. Il CorSera dà notizia di un passo del presidente Gravina verso la Serie A. Prima ha avuto un colloqui distensivo con Casini, poi ha fissato per lunedì una riunione con il ministro Abodi.

Un’apertura alla Lega di A

Scrive il Corriere della Sera:

Gabriele Gravina concede un’apertura alla Lega di A e, dopo l’incontro con Lorenzo Casini avvenuto ieri mattina, convoca per lunedì una riunione con il ministro dello Sport Andrea Abodi e tutte le componenti del mondo del calcio. Si cerca una difficile intesa per riequilibrare i pesi elettorali in consiglio federale, alla luce dell’emendamento Mulè ma non solo.

Gravina ha compiuto un passo in avanti. Ieri ha invitato il numero uno della Lega serie A, Lorenzo Casini, per un colloquio distensivo e chiarificatore. Ha mostrato disponibilità ad aumentare la rappresentanza della A in consiglio, illustrando le due strade percorribili.

L’obiettivo di Gravina è verificare se esistono le condizioni di un accordo entro il 4 settembre, ultimo giorno a disposizione per modificare il regolamento elettorale. La Lega di A punta a stravolgere gli equilibri attuali: sul piatto c’è la richiesta di avere una rappresentanza al 35% e per tutto il calcio professionistico.

Mulé: «Gravina obbedisca alle leggi dello Stato»

Il Decreto Sport, con al suo interno l’emendamento Mulé, ha cominciato il suo iter verso la conversione in legge che deve avvenire prima della fine del mese. Prima serve il via libera della Camera e poi ci sarà il voto al Senato. La Gazzetta ha intervistato Mulè.

«Nonostante ci siano le nuove regole si riesce a trovare sempre la modalità o di aggirarle o di non applicarle. Per cui non vorrei che al vecchio adagio “Fatta la legge, trovato l’inganno” si sostituisse un “Fatta la legge, si va avanti con l’inganno”. Questo non è accettabile, perché c’è un problema di rispetto di relativi ruoli, in primis per il Parlamento. È una norma che va applicata, non è programmatica come ho sentito dire. Non si può disconoscere una legge dello Stato, non è possibile che questa legge abbia una valenza che si può far equiparare a un pensierino o un “vorrei”. La legge è legge e quindi si applica. Il decreto legge già è un atto che ha valore di legge, questo dl modificato sarà legge entro il 30 luglio».

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