Alla voce carattere il Napoli ha sempre marcato visita. Con lui finalmente si abbandona la mitopoiesi del “bel giuoco”
Con Conte a Napoli finalmente si abbandona la mitopoiesi del “bel giuoco”
Un calcio diverso sta finalmente arrivando a Napoli. Invero, nella disputa tra giochisti e resultadisti, la claque azzurra, storicamente, è sempre stata dalla parte dei primi. Adesso, gioco forza, ci si dovrà far piacere caratteristiche e peculiarità ben diverse rispetto a quelle degli ultimi undici anni. Archiviata alla voce “velleitarismi presidenziali” la dittatura del 4-3-3, indipendentemente dalla guida tecnica, con Antonio Conte torneremo a vedere una squadra con maggiore intensità agonistica, che andrà a cercare battaglia in tutte le zone del terreno di gioco. Si abbandonerà la faccia buona e condiscendente, adottando un tipo di atteggiamento meno molle e sottomesso. Si indosserà l’elmetto e se necessario si dovrà andare in apnea, per sopravvivere.
Questa “restaurazione” riporta il Napoli nella traiettoria di un calcio più concreto, ed a proprio modo evoluto. Ci sarà uno spartito diverso. La squadra dovrà essere in grado di adattarsi alle contingenze. Finalmente si abbandona la mitopoiesi del “bel giuoco”. Un pallone in tribuna ed un fallo tattico, saranno sinonimo di felicità come il panino ed il bicchiere di vino per Albano e Romina. Sarà un Napoli in controtendenza, od in anticipo rispetto ai venti europei che stanno archiviando la stagione lunga del guardiolismo, in nome del centravanti. Un Napoli che vivaddio eviterà il nuovo mantra “facciamo calcio” dell’ormai meme vivente Lele Adani. Anzi si spera che faccia più calci che calcio. Tanto poi vince chi segna, non chi eccelle nel dressage. Ma è in atto una battaglia ideologica, forse generazionale, ma che viene accantonata non appena ci sono i risultati.
Nel Napoli i calciatori attualmente in rosa sono certamente in grado di interpretare ed implementare i concetti del nuovo tecnico, qualche indicazione sul proficuo lavoro di Conte è emersa dall’amichevole di domenica scorsa contro i campioni di Albania. L’incisivo lavoro dello staff di Conte, sta sfatando anche il falso mito del difficile passaggio dalla difesa a quattro a quella a tre e vicecersa. Si sono sempre concesse cambiali in bianco ai calciatori che provenivano da una difesa a “tre” per l’adattamento ai nuovi codici, come se parlassimo di stregoni di rito voodoo che passavano alla cardiochirurgia. Da questo punto di vista i calciatori del Napoli si sono rivelati molto disponibili e soprattutto reattivi.
Conte e il miracolo da compiere nelle teste dei calciatori
Conte il miracolo dovrà compierlo nelle teste dei calciatori azzurri. Alla voce carattere il Napoli ha sempre marcato visita. Storicamente indolenti e poco inclini allo scontro fisico ed ai capannelli per circondare l’arbitro, insomma si deve iniziare a farsi sentire quando il match diventa una battaglia di nervi e di forza. Conte dovrà cavare dal materiale a disposizione il massimo possibile in termini di carattere. Non sembrano esserci rivoluzioni all’orizzonte. Finanche Capitan Melassa è rientrato nei ranghi.
Riuscirà Conte a far diventare il Napoli una squadra meno femmina, rispetto al passato? Del resto nel ventennio a trazione De Laurentiis, il Napoli molto raramente è riuscito ad imporsi nei momenti di difficoltà, mai è riuscito ad imprimere l’inerzia del match con qualche vecchio trucco da calcio minore. In questo i principi presidenziali sono spesso andati a scapito della necessità di avere qualche figlio di buona donna in squadra.. Si sono preferiti sempre bravi ragazzi, in odore di sacerdozio, a tagliagole che quando c’è da menare non si tirano indietro.
Siamo costretti a ricordare che il calcio non è uno sport di figura, nel quale a fine partita i giudici danno un voto. Il calcio fino a quando non cambieranno le regole è una battaglia tra cani ed alla fine vince chi non muore.
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