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L’Equipe: se Khelif ha la forza di un uomo, come mai ha solo 5 vittorie per ko in 46 incontri?

L’ex campionessa Hamadouche: «Forse non sapeva come uscirne. Senza le polemiche forse non si sarebbe arresa così in fretta». 

L’Equipe: se Khelif ha la forza di un uomo, come mai ha solo 5 vittorie per ko in 46 incontri?
Algeria's Imane Khelif (in red) gestures to Italy's Angela Carini in the women's 66kg preliminaries round of 16 boxing match during the Paris 2024 Olympic Games at the North Paris Arena, in Villepinte on August 1, 2024. (Photo by MOHD RASFAN / AFP)

Anche l’Equipe si sofferma sul caso di giornata. L’incontro di pugilato alle Olimpiadi tra l’algerina Khelif e l’italiana Carini. Il Cio, scrivono i francesi, voleva evitare le polemiche organizzando da sé gli incontri di pugilato. Ovviamente così non è stato. Nelle stanze dei bottoni dell’International Boxing Association, che gestisce la boxe amatoriale mondiale, stanno già organizzando una festa. I rapporti con il Cio sono da tempo compromessi.

Il Cio ha accettato la partecipazione dell’algerina nonostante l’esclusione dai Mondiale del 2023 a Nuova Delhi (India). “L’algerina è stata squalificata prima della semifinale che avrebbe dovuto disputare“, ricorda l’Equipe. “Chiamando in causa la privacy, l’Iba si è rifiutata di spiegare il motivo, ma si era sparsa la voce che si trattasse di un problema con la sua femminilità”.

Su Khelif una grande polemica ma tanti dubbi

Sempre L’Equipe ricorda che “il relatore speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne, la giordana Reem Alsalem, ha reagito immediatamente questo giovedì e ha affermato che altre atlete non avrebbero dovuto essere esposte a questa violenza fisica e psicologica in base al loro genere”.

Il portavoce del Cio ha spiegato la partecipazione di Khelif e della taiwanese Lin Yu-Ting (nelle stesse condizioni dell’algerina): «Tutti i concorrenti che partecipano alle Olimpiadi seguono e rispettano le regole di ammissibilità. Queste due atlete praticano da anni la boxe nelle categorie femminili. Non sono appena arrivate. Erano già ai Giochi di Tokyo».

L’Iba però, in punta di fioretto, ha rilasciato una nota molto chiara:

Il 24 marzo 2023, l’Iba ha squalificato Lin Yu-Ting e Imane Khelif dai Mondiali. Questa squalifica è stata il risultato del mancato rispetto dei criteri di ammissibilità, come stabilito e fissato nei regolamenti Iba. (…) Si precisa che gli atleti non si sono sottoposti al test del testosterone, ma sono stati sottoposti a un test separato e riconosciuto, i cui dettagli rimangono confidenziali. Questo test ha dimostrato in modo definitivo che i due atleti non soddisfacevano i criteri di ammissibilità richiesti e che avevano vantaggi competitivi rispetto ad altri concorrenti“.

E ancora:

La squalifica si basava su due test: uno effettuato durante i Mondiali di Istanbul 2022, un altro durante i Mondiali di Nuova Delhi 2023, Lin Yu-ting non ha presentato ricorso contro la decisione dell’Iba al Tribunale Arbitrale dello sport (Tas), continua il comunicato stampa. Imane Khelif inizialmente ha presentato ricorso contro la decisione al Cas, ma ha ritirato il suo ricorso durante il processo. I vari regolamenti del Cio su questi temi, in cui l’Iba non è coinvolta, sollevano seri interrogativi sull’equità della competizione e sulla sicurezza degli atleti“, continua la nota.

L’algerina è davvero così forte?

Se Khelif ha la forza di un uomo, come alcuni sostengono, ha un numero insolito di vittorie”, fanno notare i francesi. Secondo l’elenco (incompleto) di boxrec.com, l’algerina ha solo 5 vittorie per ko in 46 incontri (37 vittorie, 9 sconfitte).

In Algeria non capiscono il perché di tutte queste polemiche. “Questi attacchi sono tanto più sorprendenti in quanto, contro Carini, non ha mostrato una forza eccezionale“.

«Non capisco perché l’italiana si arrende», ammette Maïva Hamadouche, consulente di Rmc, anche lei ex campionessa Ibf dei pesi superpiuma e selezionata per i Giochi di Tokyo. Non sembra l’italiana subisca pesanti colpi. «Ciò solleva domande. Forse non riusciva a trovare la soluzione. Senza queste polemiche l’italiana forse non si sarebbe arreso così in fretta».

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