ilNapolista

La storia del presidente dell’Iba amico di Putin e di narcotrafficanti che ha offerto un premio a Carini (Repubblica)

Avrebbe cambiato nome nel 2010 per diventare imprenditore, ha sfruttato l’amicizia con il body guard di Putin per diventare presidente della federazione russa

La storia del presidente dell’Iba amico di Putin e di narcotrafficanti che ha offerto un premio a Carini (Repubblica)
Italy's Angela Carini takes a break while fighting against Algeria's Imane Khelif in the women's 66kg preliminaries round of 16 boxing match during the Paris 2024 Olympic Games at the North Paris Arena, in Villepinte on August 1, 2024. (Photo by MOHD RASFAN / AFP)

Repubblica scrive del presidente dell’Iba (International Boxing Association), l’ “amico di Putin”, con ha offerto soldi a Carini dopo il ritiro contro l’algerina Khelif (squalificata dall’Iba).

Per prima cosa non sarebbe Kremlev il suo vero nome. O meglio non è il suo nome di battesimo. Sarebbe Lutfulloyev e sarebbe un “pregiudicato, amico di alcuni tra i più grandi narcotrafficanti del mondo, non gradito dalle principali banche mondiali e soprattutto fedelissimo del presidente russo Vladimir Putin grazie al quale ha fatto una fortuna gestendo, insieme alla guardia del corpo dello Zar russo, la lotteria e le principali società di scommesse della Russia“.

La scalata di Kremlev all’Iba

Nel “2010 ha ventotto anni quando si presenta all’Anagrafe del suo paese con una richiesta insolita: ha deciso di cambiare il suo cognome in Kremlev. È più russo, dice. Per gratitudine e ammirazione verso Vladimir Putin. In realtà la manovra gli serve anche a cancellare dal suo curriculum due precedenti: una per percosse nel 2007 e una per estorsione nel 2004“.

Kremlev è amico di “una delle guardie del corpo di Putin, per questo persona di assoluta fiducia. Nel 2016 si prendono la federazione pugilistica russa: Rubezhnoi presidente, l’altro nel board. Kremlev incontra almeno due volte Putin (secondo alcune fonti citate da Proekt, uno dei più importanti siti di giornalismo investigativo russi). Che dovrà ringraziare perché grazie allo Stato alcune sue società prima gestiscono una lotteria nazionale e poi entrano da leader nel mondo delle scommesse con licenze blindate“.

L’intervento del Cio

Mentre lui guadagna con le scommesse, il Cio mette sotto inchiesta la federazione internazionale. “C’è un buco di decine di milioni di euro e una serie di denunce di corruzione (il caso era scoppiato alle Olimpiadi di Rio) all’interno della classe arbitrale. Il presidente della Federazione è l’uzbeko Gafur Rakhimov, considerato dalle autorità giudiziarie americane «il più grande trafficante di eroina del mondo»“.

La soluzione è commissariare la federazione internazionale ma sulla scena compare Kremlev che si dice disposto a pagare i debiti “purché resti nel programma olimpico. «Kremlev – si legge nella relazione del Cio – dichiara che utilizzerà i suoi fondi privati». È pronto a pagare «16 milioni di dollari di debito» con una provenienza, nota però il Cio, «non tracciabile e trasparente». Di più: Kremlev è in contatto con il suo predecessore Rakhimov e sostiene di voler partecipare alla nuova presidenza dell’Iba. Risultato: il Cio rifiuta la proposta. E il 26 giugno del 2019 esclude la federazione. A dicembre del 2020 Kremlev è il nuovo presidente di una federazione che, all’improvviso, cancella i debiti e diventa ricchissima. Di chi sono i soldi? Certamente apre il portafoglio Gazprom (main sponsor di tutti gli eventi più importanti). O forse più modestamente è la lunga mano del Cremlino“.

ilnapolista © riproduzione riservata