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Veleten, il soldato-calciatore ucraino: «Abbiamo visto l’inferno. Questa è una guerra contro tutta l’Europa»

A Repubblica. Ha giocato con la nazionale alle Olimpiadi: «Sono state un’opportunità per ricordare al mondo la guerra in Ucraina e la nostra lotta contro la Russia»

Veleten, il soldato-calciatore ucraino: «Abbiamo visto l’inferno. Questa è una guerra contro tutta l’Europa»
Kharkiv 01/03/2022 - guerra in Ucraina / foto Imago/Image nella foto: guerra ONLY ITALY

Repubblica ha intervistato Vladyslav Veleten, 21 anni, centrocampista della nazionale U23 dell’Ucraina. Veleten ha anche combattuto al fronte contro i soldati russi. La nazionale si è qualificata per queste Olimpiadi. Purtroppo però è uscita presto dal torneo anche se il vero obiettivo era dimostrare che nonostante l’invasione russa e la guerra, il pallone ucraino non ha smesso di esistere.

Veleten: «Ho prestato servizio nelle forze di difesa ucraine per 7 mesi»

Un soldato e un calciatore.

«Ho prestato servizio nelle forze di difesa ucraine per 7 mesi. La nostra base era vicino a Kramatorsk. All’inizio dell’invasione russa, la nostra brigata di difesa territoriale era di stanza a Kiev. Poi, all’inizio dell’estate 2022, abbiamo fatto un mese di addestramento. Successivamente, la nostra brigata è stata integrata nelle forze armate ucraine e inviata a combattere nella regione di Donetsk, quella in cui i combattimenti con i russi erano più cruenti. Abbiamo visto l’inferno».

L’Olimpiade è stata un’occasione su vasta scala per ricordare al mondo il martirio del vostro popolo.
«La nostra partecipazione alle Olimpiadi era un’opportunità per ricordare al mondo la guerra in Ucraina e la nostra lotta contro la Russia. Ci ricorda che a casa nostra quasi ogni giorno muoiono uomini, donne e bambini. Tutti hanno l’opportunità di aiutarci finanziariamente, e dovrebbero farlo». 

Cosa pensa di Putin e della Russia?
«La Russia è un invasore che ci ha attaccato deliberatamente. Bombardano le nostre città ogni giorno, uccidendo persone e bambini. Però ricordate sempre che questa guerra non è tra la Russia e l’Ucraina, ma tra la Russia e tutta l’Europa, contro l’intero mondo civile».

Ha ancora speranza nel futuro?
«Ho la speranza che la guerra finisca nel più breve tempo possibile e che persone e bambini non muoiano più ogni giorno. Calcisticamente, mi piacerebbe giocare in un grande campionato europeo, magari in Italia. Ho tanti sogni ancora, la guerra non è riuscita a spegnerli».

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