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Velasco: «In Italia se un maestro sequestra il telefonino all’allievo, gli danno del fascista. Non è così»

Il suo ritratto sul Corsera: «C’è un errore che la sinistra non dovrebbe commettere: rinunciare al merito, e anche all’autorità»

Velasco: «In Italia se un maestro sequestra il telefonino all’allievo, gli danno del fascista. Non è così»
Parigi (Francia) 28/07/2024 - Olimpiadi Parigi 2024 / volley / Italia-Repubblica Dominicana / foto Image Sport nella foto: Julio Velasco

Velasco: «In Italia se un maestro sequestra il telefonino all’allievo gli danno del fascista. Non è così». Un suo ritratto sul Corrieree della Sera a firma Aldo Cazzullo.

Che scrive:

E tutte abbracciano Julio Velasco: padre peruviano morto di pancreatite quando aveva sei anni, madre argentina, un fratello desaparecido

E ancora:

Anche Velasco oggi evita la politica. Un giornalista che lo conosce bene, Flavio Vanetti del Corriere, racconta che una volta a tavola cominciarono a fargli domande su Che Guevara; finì alle tre del mattino. A chi scrive accadde di trovarselo seduto accanto ai Giochi di Pechino 2008, all’indomani della cerimonia inaugurale, che Velasco era stato tra i pochissimi a criticare: «Una cerimonia di regime. E il peggior regime è il regime che funziona». Lui ha conosciuto una dittatura inefficiente sul piano militare ed economico, ma efficientissima nella repressione.

Velasco in Argentina era tra i repressi, un fratello desaparecido

Velasco era tra i repressi. «Sono ancora un uomo di sinistra, ma non ideologico; forse perché lo sono stato troppo in gioventù. Non voglio stare tra le veline intellettuali: per questo in Italia non ho mai fatto politica, tranne quando ho dato una mano a Veltroni candidato premier, perché sapevo che avrebbe perso. C’è un errore che la sinistra non dovrebbe commettere: rinunciare al merito, e anche all’autorità. In Italia se un maestro sequestra il telefonino all’allievo gli danno del fascista. Ci si atteggia ad anarchici, per poi rifugiarsi nell’autocrazia: vent’anni di Duce, vent’anni di Togliatti, vent’anni di Berlusconi…». 

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