“E’ stato straziante, le discese erano un inferno. Ma non potevo arrendermi, sono le Olimpiadi. In qualsiasi altra gara mi sarei fermata”
Se Tamberi ha saltato con un calcolo renale non espulso, pur di non perdere quell’occasione che arriva solo una volta ogni 4 anni, in Inghilterra hanno Rose Harvey. La fondista britannica ha corso la maratona femminile con una frattura da stress al femore, chiudendo 78esima in 2 ore 51 minuti e 3 secondi.
“È stata ben lontana dalle Olimpiadi che avevo sognato, ma è stata comunque un’esperienza indimenticabile”, ha scritto poi su Instagram, allegando una sua foto con le stampelle dopo il suo ritorno nel Regno Unito.
“Ero così emozionata di salire su quel palco, dimostrare di avere le carte in regola per far parte del Team GB. Solo un paio di settimane fa, sembrava tutto a posto. L’allenamento era stato stellare. Poi ho sviluppato un po’ di rigidità all’anca. Abbiamo lavorato così tanto per arrivare alla partenza in forma e sana, ed eravamo tutti ottimisti sul fatto che con un po’ di adrenalina il giorno della gara sarei stata in grado di correre la gara. Dopo un paio di miglia ho capito subito che non sarebbe successo. Le successive 24 miglia sono state una dolorosa battaglia. Si è scoperto che mi ero fratturata il femore da stress“.
Eccola la fame olimpica. Quel desiderio impossibile da contenere che appartiene solo ad alcune discipline, per le quali i Giochi sono tutto, e non un appuntamento annuale importante come un altro (vedi: il tennis, o il calcio)
Ha 31 anni, “non potevo arrendermi. In qualsiasi altra gara, mi sarei fermata e ci sono stati così tanti momenti in cui ho pensato di non riuscire a fare un altro passo. Le discese sono state un inferno. Ma nonostante la maggior parte dei miei obiettivi di gara siano svaniti, c’era ancora una piccola parte del mio sogno olimpico a cui potevo aggrapparmi, ed era finire la maratona olimpica. Continuavo a ripetermi di sorridere, assorbire l’energia di quella folla incredibile e semplicemente mettere un piede davanti all’altro. È stato straziante. Ma far parte delle Olimpiadi è qualcosa che non dimenticherò mai“.