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Tra Fabian Ruiz e il Psg galeotto fu l’Europeo, per Luis Enrique ora è incedibile (As)

Il tecnico ha rivelato: «Lo adoro, interpreta molto bene il gioco». Era tra i calciatori in uscita, ma ora sembra essere tornato ai livelli di Betis e Napoli.

Tra Fabian Ruiz e il Psg galeotto fu l’Europeo, per Luis Enrique ora è incedibile (As)
Mg Monaco di Baviera Germania) 09/07/2024 - Euro 2024 / Spagna-Francia / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Fabian Ruiz

Fabian Ruiz è stata una delle rivelazioni dell’ultimo Europeo vinto dalla Spagna. Sembra infatti sia tornato ai suoi livelli originali, che hanno spinto il Psg a investire su di lui. Da possibile partente, ora è una pedina chiave per Luis Enrique.

Per Luis Enrique Fabian Ruiz è incedibile: «Lo adoro, interpreta molto bene il gioco»

Gli spagnoli di As scrivono:

Il brillante Europeo disputato non è passato inosservato al Psg. Il centrocampista, prima del torneo, era uno dei favoriti a lasciare il club, ma l’insistenza di Luis Enrique nel tenerlo è stata decisiva per cambiare la sua posizione. Dopo un primo anno di dubbi, a causa del difficile adattamento, la seconda stagione dell’andaluso si è conclusa a grandi livelli, giocando praticamente tutte le partite importanti, in particolare in Champions League, e guadagnando la fiducia di Luis Enrique. Il tecnico lo ha elogiato in un’intervista ai canali ufficiali del Psg: «è un giocatore che adoro, interpreta molto bene il gioco».

In Germania, dal primo momento il ct Luis de la Fuente gli ha dato fiducia e lui ha risposto con la qualità del suo gioco. Ha recuperato il livello brillante che ha mostrato al Betis, al Napoli, e che ha portato Luis Campos a sborsare 22 milioni per lui. Ora ha più concorrenza con l’arrivo di Joao Neves e Doué. Ma per Fabian non sarà un problema: contro il Montpellier dovrebbe esser titolare; avrà la possibilità di mostrare le ottime sensazioni lasciate all’Europeo. 

Il centrocampista spagnolo: «Resto un giocatore di strada, oggi i bambini al parco giocano col cellulare»

Al Pais: “Ho passato molto tempo a giocare a calcio per strada con mio fratello, che ha sei anni più di me. Porto sempre con me quella malizia. Giocavo con le pietre, tra le panchine…. Con gente più grande. Oggi per strada non si vedono bambini che giocano a pallone. E quando li incontri nei parchi, sono al cellulare. È un peccato“.

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