Si è affidato a Conte. E ha interiorizzato la lezione dei 91 punti: lo scudetto va dimenticato. Le squadre arrivano a saturazione, vanno rinnovate
A 75 anni, De Laurentiis ha stravolto l’Aurelionomics per tenere il Napoli ai vertici (Corsport)
Il Corriere dello Sport ricorda che sono 111 i milioni fin qui spesi dal Napoli per questa campagna acquisti.
Scrive Massimiliano Gallo per il Corriere dello Sport:
Se non è all-in, poco ci manca. Mai come in questa sessione di mercato, Aurelio De Laurentiis ha puntato tutto su un solo uomo: Antonio Conte. Si è affidato completamente all’allenatore salentino. All’uomo scelto per provare a risalire dopo lo sfacelo post-scudetto. E per Conte e le sue idee, ha messo da parte ventennali convinzioni di gestione aziendale.
Ha detto sì all’acquisto di Romelu Lukaku. Un’operazione che sconfessa in toto l’Aurelionomics. Trenta milioni per un calciatore di 31 anni, che a Napoli godrà dell’ingaggio più alto di tutti (eccetto Osimhen). E che più di qualcuno considera in parabola discendente.
De Laurentiis ha accettato il rischio imprenditoriale.
De Laurentiis ha accettato il rischio imprenditoriale. Ha interiorizzato la lezione dei 91 punti dell’era Sarri. Ha capito che le squadre raggiungono un punto di saturazione. Che oltre un certo limite non possono essere strizzate. Servono energie fresche, volti nuovi. Del resto lo scudetto è stato vinto non appena la baracca è stata alleggerita della vecchia guardia: da Mertens a Insigne a Koulibaly. Ora quello scudetto dev’essere dimenticato, Conte ha pienamente ragione. Deve diventare il Napoli di Buongiorno e di Lukaku. Di Neres e forse di McTominay. Solo così si volta davvero pagina. Ovviamente tutto ciò ha un prezzo e a pagarlo è solo De Laurentiis.
In tutto questo, ricorda il Corsport, non è stato ancora ceduto Osimhen,
Vent’anni dopo, a 75 anni, per provare a mantenere il suo Napoli nella gerarchia del calcio italiano (ed europeo), De Laurentiis ha stravolto la sua politica aziendale. Gliene va dato atto.