Primi trenta minuti devastanti. Al Milan non sono bastati né Rocchi né Tonelli. Non si sente più parlare dell’assenza di un centravanti.
Il mio Milan – Napoli 1-2
– Per tutta la settimana si è parlato del ritorno di Maradona a Napoli. Tra il San Carlo, Castelvolturno e ospitate televisive, tra ricordi gloriosi del passato e discutibili entrate in società nel futuro, il dubbio di molti era legato a quanto tutto ciò avrebbe potuto influenzare il presente. Un presente che si chiamava Milan.
– Non so se l’anima del divino si sia impossessata della squadra, ma i primi 30 minuti degli azzurri a San Siro sono stati stellari.
– Grandi, bellissimi, irrefrenabili. Per onestà è però giusto elencare i nomi della difesa del Milan di ieri: Abate, piede fatato; Gomez che ha le movenze primitive di Maldonado; Paletta che sarà pure migliorato, ma è pur sempre Paletta; Calabria, giovane di buone prospettive ma che è comunque la riserva di De Sciglio. Sosa, l’ex, davanti alla difesa, che è un mix tra Montolivo e Valdifiori.
L’onda anomala si è abbattuta su San Siro
– Di solito, nell’attuale fase della stagione, il Napoli ci sta abituando a folate di alcuni minuti nel bel mezzo della partita che cambiano e decidono il risultato.
Stavolta, l’onda azzurra anomala si è abbattuta su San Siro immediatamente e in 8 minuti ha accappottato Paletta & Co. E nei successivi 20, avrebbe potuto dilagare e mandare già a casa i tifosi rossoneri a mangiare la cassuola.
– C’e stato un momento in cui la palla viaggiava così velocemente e precisa, come in un flipper, che ai giocatori del Milan non restava che ammirare o randellare quando, e se, ci riuscivano.
– Le uniche sortite offensive del Diavolo sono capitate sul piede magico di Abate che, nella migliore delle ipotesi, ha conquistato un angolo. Nella peggiore, un contropiede con gol.
Rocchi i rigori non li dà, li revoca.
– La partita era iniziata con un commento quasi sottovoce di Caressa: eeeeeh, Paletta, che stagione che sta disputando!
Un attimo e ha falciato Mertens in piena area. Rigore? Il replay da cui si è chiaramente capito quanto Rocchi sia un mix tra una talpa e un’alce lo si è visto solo dopo quarto d’ora. Rigore netto.
– Ma Rocchi si sa, i rigori non li dà, li revoca.
– I gol sono due perle: un contropiede mostruoso innescato da Allan per Mertens che in un battito di ciglia ha girato velocemente dal lato opposto per l’accorrente Insigne. Stop, controllo in corsa e fiondata di sinistro che le dita del forte Donnarumma non hanno impedito di terminare all’incrocio dei pali. 0-1
I commoventi commenti di Caressa e Bergomi
– Il secondo è su un affondo sempre in verticale. Mertens ha raccolto un invito sulla destra, ha piantato Gomez Maldonando e, appena entrato in area, ha scaricato in un corridoio in cui Calle vi si è infilato come una lama nel burro. Dalla linea di fondo lo spagnolo ha imbucato proprio tra le gambe del portiere rossonero e via, sotto la curva a festeggiare. 0-2
– Ancora Calle, servito sulla corsa dal solito Mertens, è stato anticipato dall’uscita di Donnarumma che in seguito si è visto graziato dal belga che, tutto solo, dal dischetto, ha sbucciato un tiro a colpo sicuro.
Per il replay dell’azione abbiamo dovuto attendere circa 6 minuti.
– Mentre era in corso questa nuova versione della Playstation che ancora non è in commercio, commoventi i commenti di Bergomi: Fabio, è bello vedere il Milan in fase di costruzione.
Quale costruzione? Quale Milan?
Oppure: Fabio, molto bello vedere questa partita.
Beppe, si dice Napoli, non partita, si dice Napoli.
L’effetto Tonelli
– Per 30 minuti non sarà stato l’effetto Maradona, ma ho visto lo stesso cose fuori dal mondo.
– Al 34′ il Milan ha accarezzato l’idea del gol con Gomez che si è travestito da Mario e ha messo fuori di testa da ottima posizione.
– Da quel momento è iniziato lo sguardo involontario ed ossessivo del cronometro in alto a sinistra dello schermo.
– Poi è subentrato l’effetto Tonelli. Già in due occasioni, in fase di impostazione, ha sostituito l’inesistente Bacca con un paio di precisi servizi per i compagni rossoneri.
– Al 36′, coadiuvato da Jorginho, ha spedito Kucka dritto dritto verso la nostra porta. Tocco dolce sull’uscita di Reina e pallone nell’angolo. 1-2
– L’orologio si è fermato al 36′ per almeno 15 minuti.
Sofferenza e coltello tra i denti
– Il Milan ha aumentato il pressing anche se non ha impegnato Reina e solo grazie ad uno sciagurato retropassaggio di Insigne, si è visto Bacca col pallone tra i piedi in chiaro stato di decomposizione. Stato talmente avanzato che è bastato un piccolo appoggio di Tonelli che il colombiano è stramazzato al suolo guadagnandosi una buona punizione e un fantasioso giallo per il difensore partenopeo.
– Alce Rocchi ha concluso il primo tempo con tre gialli a Mertens, Strinic e Tonelli vivini all’inesistenza e un rigore netto non fischiato su Mertens.
Al posto di Montella lo schiererei sempre.
– La ripresa è cominciata abbandonando definitivamente l’effetto Maradona: coltello tra i denti, sofferenza, grinta e caviglie volanti.
– Il Milan ha sfiorato il pari con una traversa di Pasalic e solo una scivolata di Albiol ha risolto una situazione tragica dopo l’ennesimo passaggio di Tonelli ai compagni avversari.
Come in una sala d’attesa di un dentista
– I primi 5 minuti del secondo tempo sono trascorsi come se mi fossi trovato in una sala d’attesa di un dentista.
– Insigne ha tentato senza esito una punizione da molto lontano e zomBacca si è lasciato cadere in area, beccandosi anche lui il giallo per simulazione.
E qui, Bergomi ha dato il meglio di se non capacitandosi della decisione del suo compagno di miopia vestito di giallo, chiedendo l’intervento dei replay.
– I replay di questa azione sono stati messi in onda immediatamente dopo e da 18 posizioni diverse.
– Il Milan ha continuato a pressare, il tempo a non trascorrere, ma il gol lo avrebbe meritato Insigne che prima ha scimumito Gomez Maldonando e Pasalic e ha fatto partire un pallonetto da centrocampo finito alto di poco e poi sempre dopo essersi preso gioco di Gomez in area ha sparato fuori di destro sul secondo palo.
Beppe, buona partita di Gomez, no?
– Quasi allo scadere, Caressa: Beppe, buona partita di Gomez, no?
Nemmeno Bergomi con gli occhiali di Rocchi ce l’ha fatta a mentire.
– Il Milan ha avuto il pallino del gioco in mano, ma il gol lo avrebbe meritato Mertens che prima si è involato in solitudine in area, su suggerimento di Hamsik, tirando sulla manona di Donnarumma e dopo non ha saputo sfruttare un contropiede 3 contro 2 facendosi anticipare da un difensore.
– Il Milan ha fatto girare il pallone, ha fatto possesso e ha provato ad inserire Lapadula e Niang, ma l’unico grattacapo, se così lo si vuol chiamare, ce lo ha procurato un colpo di testa del portiere al 50′.
– I 5 minuti di recupero sono sembrati terminare dopo la mezzanotte.
Migliore in campo Albiol
– Migliori per il Napoli: Albiol che ha dovuto giocare per 95 minuti al fianco di Tonelli e Insigne.
– Mertens è stato decisivo con i due assist e per l’immenso lavoro al servizio della squadra, ma quel gol divorato sul 2-0 e quello sul 2-1 che non hanno chiuso la partita potevano incidere negativamente sul risultato e, soprattutto, ci avrebbe evitato cose del genere a fine gara: grande Milan, Milan a testa alta, meritavano di più, Paletta è Baresi.
E questa tachicardia.
– Migliori per il Milan: Tonelli e Rocchi.
– Milan Napoli è durata più o meno una settimana.
Non si sente più parlare del centravanti
– Un ulteriore passo avanti sul campo è stato compiuto: gioco brillante ed efficace quanto basta e cinismo e gestione della sofferenza quando serve.
– Passo avanti anche fuori dal campo: non si sente parlare più di mancanza del centravanti da un secolo. È gennaio e non si parla ossessivamente di mercato.
– È sempre bello vincere a Milano.
– Non so se ci sia stato un effetto Maradona, ma sono certo, e mi piace, che per larghi tratti della partita si sia avvertito un effetto Bruscolotti.
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca. Ora e sempre.
Gianluigi Trapani ilnapolista © riproduzione riservata