Ai canali del Newcastle: «Il tecnico Howe è un amico, mi confido spesso con lui. Ho capito di essere fortunato rispetto a tante persone in difficoltà».
Dopo dieci mesi di squalifica per scommesse, Sandro Tonali torna ad essere tra i convocati del Newcastle, che questa sera affronterà il Nottingham Forest.
Tonali: «I tifosi del Newcastle mi hanno sostenuto come se fossi qui da dieci anni. Howe? Un amico»
Il centrocampista italiano ha parlato ai canali ufficiali del club del suo rientro:
«Sono felice per la prima volta negli ultimi undici mesi, sto bene perché so che la squadra era con me, i tifosi anche. Non sono stato da solo e per me è stato molto importante perché ero davvero in difficoltà a ottobre, novembre e dicembre, i primi tre mesi. Ora sembra un nuovo momento nella mia vita, ma non solo per me, anche per la mia famiglia. Ho un grande club dietro, poi ci sono i miei amici, il mio entourage. Tutte queste persone sono importanti per me. Sono tornato in Italia sedici volte per sedici meeting con la Federazione, con i bambini. È importante sia per me che per i giocatori giovani, perché è un problema di vita, ancor prima che di calcio. Noi siamo così fortunati, non abbiamo certi problemi come chi si alza al mattino e va al lavoro. Il mio psicologo e i giovani in Italia mi hanno aiutato, ho parlato tanto con loro. Voglio aiutare le persone in difficoltà, perché sono in una posizione privilegiata, soprattutto adesso che sto tornando a giocare».
Ha poi dato un consiglio su come uscire dalla dipendenza:
«Solamente parlandone con qualcuno, perché parlare aiuta molto. Nei primi tre mesi ho incontrato tante persone di Newcastle non fortunate come me, che avevano questo problema e che non ne avevano mai parlato. Lo hanno fatto dopo l’uscita degli articoli su di me. Hanno deciso di farsi aiutare, non tenendosi tutto dentro, questo mi ha fatto piacere. Il primo passo, quello più grande, è riuscire ad ammettere che hai un problema».
Infine, del suo periodo fuori dal campo Tonali ha dichiarato:
«Dieci mesi sono stati tanti, soprattutto perché il calciatore vive per aspettare la domenica. È stato faticoso, mi sono allenato tutti i giorni, forse anche più di quando giocavo. Ho ricevuto continuo supporto da parte di tutti, a partire dal mister, al resto dello staff, i cuochi, i ragazzi delle pulizie, i segretari. Mi hanno voluto bene come se fossi qui da dieci anni, invece erano pochi mesi. Questo mi ha fatto riflettere tantissimo. Voglio tornare in campo, prima per giocare per i tifosi, poi per me stesso. Non penso che in altre città e in altre piazze ci siano tifosi che supportino un giocatore che non gioca per dieci mesi. Il mio allenatore, Howe, è il mio primo amico a Newcastle, da dieci mesi parlo con lui sempre. Quando ho un problema glielo dico. Forse ottobre e novembre sono stati i mesi più difficili. È così importante per me tornare a giocare, sto bene, soprattutto psicologicamente».
“They gave me the same love they’d have given me if I’d been here for ten years.” 🫶🇮🇹 pic.twitter.com/kXmZ2TohFe
— Newcastle United FC (@NUFC) August 28, 2024