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De Rossi: «Con Cristante una discussione di dieci secondi, con Mancini mai nulla. Mi toccherà querelare»

In conferenza: «Se lavoriamo come l’Inter, in un paio di mercati possiamo lottare per lo scudetto. Bove? Dispiace ma devo fare delle scelte»

De Rossi: «Con Cristante una discussione di dieci secondi, con Mancini mai nulla. Mi toccherà querelare»
Dc Roma 25/08/2024 - campionato di calcio serie A / Roma-Empoli / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Daniele De Rossi

La conferenza stampa di Daniele De Rossi, allenatore della Roma, alla vigilia dell’impegno con la Juventus, valevole per la terza giornata di Serie A. Le parole del tecnico riportate da Sky.

De Rossi: «In un paio di mercati possiamo lottare per lo scudetto»

Situazione mercato e nuovi arrivi. Soddisfatto del mercato?

«Salvo problematiche dell’ultima ora tutti sono convocati con noi, anche gli ultimi arrivati. Ovviamente per questi, valuteremo i pregressi delle loro stagioni passate. Tutti quanti verranno con noi. Il bilancio del mercato? Sicuramente è positivo. Sono contento del mercato. Siamo inciampati in un qualcosa che non potevamo prevedere nella situazione difesa. Ma adesso ci metteremo mano. Io penso che abbiamo alzato il livello di qualità di questa squadra. Abbiamo fatto un lavoro importante e sono arrivati i giocatori molto importanti. Sono contento riguardo Konè e Saelemaekers, anzi sono contentissimo. Sono giocatori che a me piacciono.

Konè è un giocatore che mancava alla Roma. Forse quello di cui noi avevamo più bisogno per mettere un po’ di ciccia al centrocampo. È quello che avevo chiesto più e più volte anche nella passata stagione. Penso che sia un acquisto mirato. Stessa cosa vale per Alexis e per coloro che sono arrivati prima. Siamo un po’ corti in difesa. Ma è successo qualcosa che era difficile da gestire e da prevedere perché anche quell’altra operazione, era un’operazione che mi avrebbe reso molto felice».

Motta ha espresso più volte la stima nei suoi confronti. Domani è una sfida tra allenatori che hanno un’idea di calcio molto ben precisa. Che Juventus si aspetta e come si affronta?

«Thiago è un amico. Non uno di quelli che non senti settimanalmente ma quello che comunque ogni volta che lo vedi lo abbracci con piacere. Secondo me sta mostrando a tutti che è un grande allenatore. Non solo per i risultati, non solo per come gioca la squadra ma anche perché ci sono degli allenatori che hanno il tocco magico. Quelli che ciò che toccano diventa magico. Quelli che mettono in campo nomi sconosciuti e ne escono fuori grandi prestazioni. Lui sta mostrando questo. Ci è arrivato con gli anni, con gavetta, con stagioni complicate ed è uscito sempre alla grande. Adesso si sta godendo i frutti di un lavoro in una big che è costruita per vincere il campionato.

Domani sarà una partita difficile, sono partiti bene hanno caratteristiche ben precise. Stanno ottenendo il risultato con dei ragazzi giovani, quindi è chiaro non ci si può mai rilassare e non te la porti mai da casa la formazione. Stiamo preparando la partita con le idee di quella che potrebbe essere la formazione titolare della Juventus. Sappiamo che è una parte difficilissima ma sappiamo che possiamo fare anche noi un’ottima prestazione a Torino».

Si è parlato di problemi tra De Rossi e Cristante, ma anche con Mancini e la Ceo Lina Souloukou. Quanto c’è di vero?

«L’unica cosa vera è la discussione con Cristante. Abbiamo discusso in campo per dieci secondi, senza far volare parole grosse. È stata una discussione normalissima, per una cosa di allenamento, per forse dieci secondi e a venti metri di distanza. Ne ho viste centinaia di peggio. Il giorno dopo ci siamo abbracciati. Ho letto di mani addosso e di una mezza rissa, ed è una cosa grave, proprio perché era una cosa vera ed è stata ingigantita. Ora mi toccherà querelare. È una cosa che non va bene. Ho letto di aver litigato con Lina Souloukou prima e dopo l’Empoli, ma prima e dopo quella partita non l’ho neanche vista. Con Mancini non è mai successo nulla. Su queste cose non ho difesa».

Un giudizio complessivo sul mercato? E Abdulhamid come l’ha visto?

«Il mercato è andato nella direzione che volevo io, sono stato supportato in quello che avevo chiesto. Paradossalmente penso che abbiamo fatto un mercato migliore anche dell’Inter, che poi è più forte di noi perché parte da un livello più alto. L’idea – in un paio di mercati – è fare come loro, aggiungere ogni volta qualche piccolo pezzo. Se noi continueremo a lavorare come fatto in questo mercato, non vedo problemi per pensare a lottare per lo scudetto. Non è certamente una cosa che arriva in pochi mesi, ma la direzione è giusta. I patti sono stati rispettati. C’è stata grande collaborazione. Abdulhamid l’ho visto un po’ poco, ha le caratteristiche che cerco, dobbiamo lavorarci tanto dal punto di vista tattico e un po’ da quello tecnico. Ha il motore, va veramente veloce».

De Rossi ha provato la difesa a tre? L’aveva pensata soprattutto con Danso in rosa? E cosa dice sulla partenza di Bove?

«Noi costruiamo sempre a tre, e sicuramente Danso me l’ero immaginato. Ne avevo parlato anche con lui. Sicuramente a tre si può fare, in tanti ormai attaccano con cinque giocatori, lo fanno in tanti. In quel caso o sei bravo a scivolare con la difesa a quattro, oppure giochi a tre con una difesa e quindi a cinque più statica. Dipende anche molto dagli interpreti. Un allenatore deve gestire il mercato anche in base alle sue idee tattiche e modificarle quando serve. Bove? Mi dispiace che sia andato via, ma anche io non l’ho bloccato.

Sono stato chiaro con tutti i centrocampisti, dicendogli che avrei voluto inserirne un paio nel reparto e che ci sarebbe stato meno spazio. Con me Bove ha avuto meno spazio, e lo capisco, ma io non potevo garantirgli i minuti che lui giustamente chiedeva. Dispiace sempre, ma devo fare delle scelte. Spero resti l’affetto, un discorso che vale per lui come per Dybala qualche giorno fa. Se avessi voluto restare l’idolo intoccabile della Roma non mi sarei rimesso in gioco da allenatore, facendo le mie scelte».

Quanto è stato complicato gestire il mercato in agosto come, per esempio, col possibile addio di Dybala o il dietrofront Danso?

«Molto complicato. Di Francesco ieri ha ribadito quello che diciamo tutti, che non sia giusto giocare col mercato aperto. In realtà penso che noi avremmo comunque potuto vincere le prime due partite. Ma siamo tutti sulla stessa barca. Per me è una follia, ma si poteva far meglio. Abbiamo fatto un punto ma anche degli spezzoni buoni. Gestire in corsa le possibili partenze? Sono situazioni che capitano a tutti gli allenatori».

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