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Bortuzzo conquista il bronzo nei 100 rana, cinque anni fa la sparatoria che lo semi-paralizzò

Nel 2019 fu coinvolto in una sparatoria per uno scambio di identità. Per il classe 1999, terzo posto. Aveva dichiarato: «La Paralimpiade è l’evento che sognavo».

Bortuzzo conquista il bronzo nei 100 rana, cinque anni fa la sparatoria che lo semi-paralizzò
Mc Roma 15/06/2023 - red carpet film ‘Elemental’ / Mario Cartelli/Image nella foto: Manuel Bortuzzo

Nel 2019 l’allora nuotatore esordiente Manuel Bortuzzo si ritrova nel mezzo di una sparatoria per uno scambio d’identità; ciò gli causa una lesione spinale e lo costringe a continuare a inseguire i suoi sogni come atleta paralimpico.

A fine maggio 2024 ottiene il record italiano nei 100m rana ai Mondiali di nuoto paralimpico e oggi, a Parigi, Bortuzzo si è potuto togliere una grande soddisfazione, ovvero vincere una medaglia così importante. Nella sua specialità riesce a ottenere il bronzo con un tempo di 1:42:52 dietro al greco Tsapatakis e il russo Cherniaev.

Per il classe 1999 è la prima medaglia olimpica.

Bortuzzo: «Le conversazioni con Aldo Montano al Grande Fratello mi hanno fatto tornare la voglia di gareggiare»

Il Messaggero intervista il nuotatore prima della sua gara:

Avverte di aver esaudito il suo sogno da bambino?
«Sì, ce l’ho fatta a tutti gli effetti. L’ho percepito appena ho messo piede nel villaggio e ho capito che la Paralimpiade non è un Mondiale o un Europeo. Questo è l’evento che sognavo e finalmente ci sono arrivato».

Quando ha capito che Parigi 2024 sarebbe stato un traguardo raggiungibile?
«Per far prendere forma all’obiettivo è stato fondamentale l’incontro con Aldo Montano. Senza di lui non sarei qui adesso. Durante
le conversazioni al Grande Fratello mi ha fatto tornare la voglia di gareggiare, riaccendendo la fiamma che avevo dentro da piccolo e che dopo l’incidente si era spenta».

Cosa ha provato sfilando durante la cerimonia d’apertura?
«L’emozione più grande vissuta finora in una competizione sportiva. Solo stando in mezzo a migliaia di atleti provenienti da tutto il mondo capisci di aver raggiunto l’apice».

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