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Perché Frattesi non è titolare all’Inter?

In Nazionale, per il gioco di Spalletti e l’esiguità di attaccanti, è essenziale. Nell’Inter è un gradevole orpello, è difficile che giochi titolare

Perché Frattesi non è titolare all’Inter?
Inter Milan's Italian midfielder #16 Davide Frattesi celebrates after scoring his team's second goal during the Italian Serie A football match between Inter Milan and Hellas Verona at the Giuseppe-Meazza (San Siro) Stadium in Milan on January 6, 2024. (Photo by GABRIEL BOUYS / AFP)

Perché Frattesi non è titolare all’Inter?

1238 minuti giocati, 21 presenze (14 da titolare, 7 da subentrato), 58 minuti di media a partita, 7 gol di cui 5 decisivi, 1 doppietta, 63esimo nella classifica dei bomber di tutti i tempi della nazionale. Il suo percorso realizzativo con gli azzurri ricorda tanto De Rossi, che di gol con l’Italia ne ha segnati 21, ma in 117 partite.

Elucubrazioni statistiche permettendo (il nostro guilty pleasure), il doppio confronto contro Francia e Israele ha restituito l’immagine di un Davide Frattesi sugli scudi ed una domanda, che addetti al settore e appassionati si sono fatti: perché il centrocampista non è titolare all’Inter? (…) Proviamo a ragionarci su.

La base di partenza è scindere il calcio delle Nazionali e quello dei club. Questo, non perché nel primo caso si giochi un altro sport, ma perché periodicità, dinamiche tattiche e di gruppo, qualità, livello e preparazione degli avversari differiscono. Inutile nascondersi dietro ad un dito. Chiarito ciò (perché tornerà utile) è bene valutare al rosa dell’Inter nella sua formazione titolare a centrocampo: Calhanoglu vertice basso, Mkhitaryan e Barella nel ruolo di mezzali, distruttori di gioco, incursori, palleggiatori, aggiungete voi a piacere.

Il turco è “il regista”, il fosforo dell’Inter di Inzaghi. 15 gol e 3 assist per lui la scorsa stagione in 40 presenze complessive. Fbref lo colloca tra il primo e il terzo percentile tra i calciatori più efficaci a livello globale. La sua capacità di abbinare il fraseggio al lancio lungo preciso e orientato e il suo vizio del gol lo rendono inamovibile in quel ruolo (con buona pace di Asllani). L’italiano presenta qualità tecniche meno marcate nella pulizia del passaggio (si colloca in questo aspetto tra il quinto e il terzo percentile), ma brilla nelle azioni da tiro, nella focalizzazioni a orientare il passaggio verso l’area avversaria, nella capacità di rompere il primo possesso della squadra opponente, nell’abilità di essere nel vivo del gioco e connettersi con i compagni di squadra. Per lui 48 partite giocate, 2 gol e 7 assist. In poche parole il motore dei nerazzurri. E l’armeno? Mkhitaryan è tutto fuorché fisico, ma brilla per intelligenza tattica, abilità nell’ultimo passaggio (specie in area di rigore) che nel lancio lungo, oltre che per un’insospettabile capacità di difendere (primo e secondo percentile per lui)… Per lui, 49 partite e 2 gol e ben 11 assist lo scorso anno. Una parola per descriverlo? Rifinitore.

Fatto un breve quadro di ciò, dareste la colpa ad Inzaghi di non aver reso Frattesi titolare nella rosa dell’Inter? A questa ulteriore domanda poniamo alcuni appunti. Inzaghi già alla Lazio non aveva questa propensione alle rotazioni esagerate. Certo, le diverse biancocelesti non erano quelle nerazzurre, ma il blocco Savic, Alberto, Leiva (Parolo), ha lasciato le briciole alle riserve. Però, quando ha trovato la quadra, difficilmente ha sperimentato. Ci viene poi da pensare all’idea di 3-5-2 voluta da Inzaghi rispetto a Spalletti. Avere un terminale offensivo come Thuram, in grado di offrire lui stesso profondità ai compagni, unito ad un centrocampo così qualitativo nel fraseggio stretto e nelle combinazioni centrali, rende un incursore puro ed esuberante come Frattesi una freccia nell’arco estremamente utile utilizzare a partita. Nonostante le 42 presenze, sono stati solo 935 minuti i minuti giocati lo scorso anno. Gli 8 gol segnati (molti ricordano il gol allo scadere contro il Verona), confermano la sua vena realizzativa e la sua capacità di esasperare il concetto tattico di proiezione offensiva. In questo aspetto è nel primo percentile di fbref.

In Nazionale, il gioco che tende a palleggiare sugli esterni per favorire gli inserimenti centrali, la concorrenza a centrocampo non così forte e l’esiguità di terminali offensivi, rendono Frattesi specificamente essenziale nello scacchiere di Spalletti. In poche parole serve. All’Inter è un gradevole orpello, che con l’acquisto di Zielinski e un Mkhitaryan abbastanza sano potrà rendere ancora più sfidante e d’altro canto complicato lo scenario che Frattesi giochi titolare.

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