Al CorSport: «L’Inter è favorita per lo scudetto. Poi c’è il Napoli, quando c’è Conte di mezzo niente è scontato. Quest’anno c’è più concorrenza»
Gianfranco Zola al Corriere dello Sport parla di Serie A e non solo. L’ex calciatore racconta del momento difficile vissuto alla morte di Maradona.
Prima di Parma, il Napoli e Maradona. Inutile soffermarsi sulla grandezza di Diego, vorrei chiederti del momento della sua morte.
«Io non amo la bicicletta, è troppo faticosa. Ma quel giorno la inforcai e percorsi sessanta chilometri. Volevo stare solo, smaltire un dolore profondo. Diego era mio padre. Un uomo di una generosità immensa, difficile da aiutare proprio per la sua grandezza».
Veniamo ai giorni nostri, Dybala e Osimhen. Qual è il tuo parere?
«Una storia bellissima e un’altra un po’ meno. Dybala ha scelto col cuore e non col portafoglio. Ma non voglio giudicare, ognuno è libero di fare le sue scelte. Certo la storia di Paulo è una di quelle che riempie il cuore di chi ama il calcio».
Intanto, l’Inter dopo un’iniziale incertezza, sta andando come un razzo. È la favorita per lo scudetto?
«La squadra campione d’Italia lo è sempre».
Il Napoli l’anno scorso ha smentito questa tesi.
«Vero, ma è stato stravolto dalle partenze di Spalletti, del diesse Giuntoli e da un perno della difesa come Kim. L’Inter invece ha tenuto l’intelaiatura e aggiunto quello che serviva per rinforzare la rosa in vista di una stagione zeppa di impegni, tra campionato e Champions League».
Dopo l’Inter?
«Il Napoli. Conosco Antonio e, credetemi, quando c’è Conte di mezzo, niente è scontato. Il Napoli rimarrà in lotta sino alla fine».
Zola: «Quest’anno in Serie A c’è più concorrenza»
Sarà una corsa a due?
«No, la differenza rispetto allo scorso torneo è che quest’anno c’è più concorrenza. Date tempo a Gasperini e l’Atalanta verrà fuori. E il Milan, al momento dall’andamento incerto, è un’ottima squadra».
La Juve dove la collochi?
«Mi piace molto il suo progetto, indica un cambio di mentalità. Non solo vittorie ma anche bel gioco. Thiago Motta è bravissimo e i dirigenti bianconeri sono stati conquistati da ciò che ha fatto a Bologna. Credo che sia stata vincente l’idea della seconda squadra, che poi altri hanno imitato, perché ha consentito di sfornare diversi giovani di valore. È la strada giusta. Ripeto, quest’anno l’Inter dovrà vedersela con rivali molto agguerrite».