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Boban: «Koopmeiners non vale 60 milioni. Conte ha capito che non può giocare a due punte, bravo»

Alla Gazzetta: «Conte deve trovare la pazienza che tante volte non ha per il suo carattere inquieto e competitivo». La rottura con Ceferin

Boban: «Koopmeiners non vale 60 milioni. Conte ha capito che non può giocare a due punte, bravo»
Db Milano 28/05/2024 - evento Sky / foto Daniele Buffa/Image nella foto: Zvonimir Boban

Boban: «Koopmeiners non vale 60 milioni. Ibrahimovic? Non ho capito i suoi compiti nel Milan»

Boban intervistato dalla Gazzetta dello Sport.

La fine dell’esperienza in Uefa è stata molto brusca: ce la racconta?
«Ho fatto tanti compromessi nella mia vita, di qualcuno mi vergogno anche, ma di fronte alla usurpazione e alla pura politica di chi per difendere un proprio interesse infanga tutto il calcio e le sue istituzioni, non era possibile continuare. E mi creda, nonostante il mio ruolo fosse prestigioso e importante, la decisione di farmi da parte seguendo il mio credo è stata inevitabile anche se sofferta. Purtroppo, da anni vediamo che la tecnocrazia calcistica imperversa nel sistema, privandolo dei valori che invece dovrebbe rappresentare e difendere sempre. Questa gente pensa di essere più importante del gioco, dei calciatori, degli allenatori, del pubblico, delle stesse istituzioni calcistiche. In questo senso, lo dico amaramente, pur lottando per i cambiamenti nella Uefa, come prima nella Fifa, non sono servito a niente».

Ha più sentito il presidente Ceferin?
«No. Mi dispiace come è finito il nostro rapporto».

Boban, Koopmeiners, Ibrahimovic e Conte

Koopmeiners è stato il colpo più caro del mercato: vale quasi 60 milioni?
«No, non vale 60 milioni. È un ottimo giocatore ma non è un fuoriclasse che cambia la dimensione di una squadra, specialmente non una squadra come la Juventus».

Lei ha fatto di tutto per convincere Ibra a tornare al Milan e ora lo ritrova dirigente in un ruolo simile a quello che ricopriva Paolo Maldini. Come giudica finora il suo approccio e cosa si sente di consigliargli?
«Ibra è un genio e lo ringrazierò a vita perché per amore del Milan accettò di tornare cambiando la storia recente rossonera e di tutti noi. Detto ciò, ora non ho capito cosa fa, quali sono le sue responsabilità e le sue competenze per poterlo giudicare. Spero le abbia capite lui, perché alla fine, sarà lui quello giudicato, mica Moncada. Resta il fatto che la squadra dello scudetto e della semifinale della Champions è stata imprudentemente smantellata, su quelle basi si poteva costruire tanto. Per me è stato un errore madornale».

Riuscirà Conte a riportare subito il Napoli a lottare per lo scudetto?
«Antonio ha sempre ottenuto i risultati, farà bene ma deve trovare la pazienza che tante volte non ha per il suo carattere inquieto e competitivo. Mi piace che abbia deciso di giocare con tre davanti perché né Kvara né Politano possono giocare da seconde punte. Sapendo quanto amava le due punte davanti, lo trovo un atto di maturità. E un bene per la Serie A che sia tornato». 

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