«Non ho mai fatto debiti. Ho dimostrato che a Napoli si può e si deve lavorare. Il calcio italiano non va da nessuna parte perché nessuno vuole andare da qualche parte»
Oggi alle 12 a Villa D’Angelo la presentazione della partnership Napoli-Sorgesana. Il club già nelle scorse settimane ha annunciato che “Sorgesana sarà ‘Acqua Ufficiale della SSCN’ per le prossime due stagioni. Di seguito le parole del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis.
De Laurentiis: «Dei miei 20 anni faccio un bilancio ultrapositivo»
Inizia De Laurentiis: «Con il dottor Arnone abbiamo punti di contatto, due imprenditori che al di là di cosa si dice hanno puntato sulla famiglia. Ci sono denigratori delle aziende a tiraggio familiare, dicendo che non si espanderanno mai. Io non credo che i fondi siano il salvataggio delle imprese, tantomeno nel calcio. Un imprenditore deve dare un’impronta, ma il paese ha spesso abbandonato l’idea di impresa per la presa, ma non riguarda noi. Io non credo che i fondi siano il salvataggio delle imprese perché un imprenditore deve sempre dare un guizzo e un’impronta personale. Poiché questo è un Paese che ha abbandonato l’idea di imprese per approfittare della presa, questo però non riguardi il sottoscritto».
I primi 20 anni di presidenza De Laurentiis:
«Faccio un bilancio ultrapositivo. L’Italia è un paese complicato, Napoli me l’avevo descritta come ingovernabile. Ho dimostrato che a Napoli si può e si deve lavorare. Il problema di un imprenditore che viene dal mondo dei contenuti dove la creatività è sovrana e devi trasformare le idee in qualcosa di imprenditorialmente valido diventa una palestra di grandissimo allenamento. Con grande stupore quando dissi a Carrarro “guardi presidenti qui non funziona questo, questo e questo”. “E chi lo dice? Lei”. “Ah perché non si può parlare”, gli risposi. Poi scoppiò Calciopoli. Noi siamo in un contesto in cui il vecchio non ha mai sorpassato il nuovo. Io non ho mai fatto debiti, quindi questo è stato il mio mantra e sono riuscito a trasportare nel calcio. Quando si dice che il calcio italiano non va da nessuna parte è anche perché nessuno vuole andare da qualche parte. I veri imprenditori, proprietari dei club, non partecipano. Per poi non parlare dei fondi, sono un disastro».
Il punto su questi vent’anni:
«Il Napoli per i calciatori è un club di passaggio, è falso. Il Napoli lancia i campioni ed è un loro punto di arrivo. Campioni affermati vogliono venire, uno dei migliori allenatori del mondo ha fortemente voluto il Napoli. In un calcio mondiale che spende sempre meno, il Napoli investe oltre 150 milioni di euro nel mercato estivo. Leggo che ADL è impazzito, tira fuori tutti questi soldi, ma l’altro anno dopo lo scudetto sbagliammo gli acquisti ma mica spendemmo poco… e pure gli altri anni mica spendemmo poco. 150 e passa milioni sono alla base di un cambiamento totale. Se dico ripartiamo da zero significa rifondare e quindi investire. Questo è stato possibile grazie ad un modello di sostenibilità e pianificazione portato avanti dal 2004, in questo senso siamo l’unico baluardo ad un sistema calcio diventato finanza oggetto dei fondi, venduto ad interessi diversi da quelli originari. Un calcio che non rispetta le regole e falsa le competizioni. Noi invece abbiamo dimostrato che un altro calcio è possibile, vincendo lo scudetto restando fedeli ai nostri valori. Siamo l’altra faccia della medaglia e così vogliamo restare. In questi 20 anni abbiamo lavorato anche per creare sviluppo su rinascimento napoletano, oggi Napoli è globale, il club dall’inizio ha dimostrato che qui si può lavorare con successo. Da anni enfatizziamo la bellezza della città ed il lato glamour, dal lato dell’auto-produzione delle maglie, non siamo solo una società sportiva ma anche un fashion brand che attira marchi internazionali.
Terzo pilastro i diritti d’immagine, da 20 anni detenuti al 100%, dopo una prima fase dove abbiamo portato il club ai vertici in Italia ed in Europa, ora inizia la seconda fase spostando il focus anche su investimenti per consacrare l’azienda definitivamente. Il Calcio Napoli sarà consacrato nella sua indipendenza, stiamo procedendo a una riorganizzazione aziendale come i club europei: il comparto sportivo ed aziendale e competenze specifiche, per un’interazione di successo. Poi siamo attivi su due progetti: il nuovo centro sportivo del club, una casa unica per prima squadra e giovanili, lavorando come non abbiamo potuto fare sul territorio nella prima fase. Abbiamo manifestato al Comune l’interesse per un’area già individuata e che necessita di bonifica che faremo a nostre spese. Un investimento anche nel vivaio.
Il secondo elemento è l’acquisto e la riqualificazione del Maradona: c’è un gruppo di lavoro interno al club per lo studio di riqualificazione anche delle aree circostanze. Ai napoletani andrà l’eredità di uno stadio funzionale, ma anche un’esperienza quotidiana unica con aree commerciali, interattive, di ristorazioni e museo. Siamo in attesa del via libera del Comune alla vendita dello stadio, ma siamo ottimisti: il Comune si libererà di un costo e regalerà alla città un’opera moderna per gli Europei. Se non fosse possibile, opereremo altrove, senza polemizzare, ma sto cercando di assicurare un nuovo stadio anche su nuove zone perché la data degli Europei si avvicina e bisogna rimodulare il Maradona o costruirlo altrove come quinto stadio degli Europei».
«Poi insistiamo nel processo di ulteriore internazionalizzazione del brand. Abbiamo lanciato e stiamo per lanciare alcuni progetti chiave. Davanti a noi vedo un futuro ricco di sfide. Nel breve termine avremo l’incredibile vetrina del centenario. Vi stupiremo con effetti speciali. Per quanto mi riguarda, lo spettacolo è appena cominciato. Posso promettervi che il Napoli, con me e la mia famiglia, non indietreggerà mai davanti a comportamenti predatori e interessi privati. A tutela anche dei giocatori e dei nostri tifosi. Il più grande orgoglio è stato vincere rispettando regole e persone, continueremo sempre a competere con questi principi. Dissi che avevo intenzione di rilanciare la città anche grazie al calcio ed oggi ha attenzione globale anche col nostro supporto. Da qui parte un calcio libero, sostenibile ed innovativo».
«Oggi Napoli ha riconquistato un attenzione globale anche grazie al Calcio Napoli».