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“Basta concerti al Bernabeu: dobbiamo dormire”: un’associazione contro Florentino (e Taylor Swift)

Il portavoce a The Athletic: «Lo stadio non è adatto per i concerti, ci troviamo gente che urina e vomita in strada. Col Madrid non succede»

“Basta concerti al Bernabeu: dobbiamo dormire”: un’associazione contro Florentino (e Taylor Swift)
Lm Madrid (Spagna) - stadio Santiago Bernabeu - Real Madrid / foto Luca Martini/Image sport nella foto: panoramica dello stadio

Bellissimo il nuovo Santiago Bernabeu. Con il campo che finisce sotto terra, il tetto che chiude l’impianto. Tutto scintillante. Ma i residenti vicini allo stadio non ne possono più. «Sembra che nessuno si sia reso conto che il rumore dei concerti è superiore al limite legale», dice Jose Manuel Paredes, portavoce dell’Asociación de Perjudicados por el Bernabeu (Associazione delle persone colpite dal Bernabeu).

Florentino ha un bel problema quindi. Nelle sue intenzioni c’era quella di sfruttare il più possibile lo stadio con eventi e concerti. Anche perché, come segnala The Athletic che ha raccolto la testimonianza di Paredes, l’accordo con “l’investitore statunitense Sixth Street e lo specialista nella gestione degli stadi Legends per la ricostruzione del Bernabeu prevede il 30 percento delle entrate derivanti dagli eventi non sportivi dello stadio per 20 anni“.

L’Associazione delle persone colpite dal Bernabeu contro il Real: “Basta concerti”

Ma l’Associazione non ne può più e ha messo in campo ogni arma possibile per cambiare le cose. “È riuscita a convincere il Real Madrid a posticipare una serie di concerti programmati per lo stadio Bernabeu“. «Stiamo facendo il possibile per difendere le nostre famiglie, difendere la nostra comunità», aggiunge Paredes. Da cosa? Da Taylor Swift, dal cantante messicano Luis Miguel, dall’artista reggaeton colombiana Karol G e da tutte le star che si sono esibite questa estate al Bernabeu.

A quanto pare il Real è stato costretto a “riprogrammare provvisoriamente” il suo “programma di eventi e concerti al Santiago Bernabeu“. “È stata una grande vittoria per i residenti del quartiere attorno al campo, che si sono mobilitati contro il rumore e i disagi causati“.

Il club ha annullato diversi concerti, altri li ha riprogrammati. Ma fintanto che lo stadio non sarà insonorizzato, il problema sembra destinato a persistere.

«Più di 20.000 persone vivono nell’area circostante», afferma Paredes. «La maggior parte di noi nell’associazione sono soci del Real (membri del club) o tifosi, come me. Vivo a circa 250 metri dallo stadio, lo vedo dalla mia finestra. Quando c’è una partita, senti l’inno del club e poi gli applausi quando viene segnato un gol. E poiché è il Real Madrid, ci sono molti gol. Ma questo non ci disturba; i concerti sì».

Quello dei concerti non è certo una novità. In passato “il Bernabeu ha ospitato concerti di Frank Sinatra, dei Rolling Stones e degli U2″. Erano però eventi sporadici, dilazionati nel tempo. “Ma dall’inizio del 2024, con la ricostruzione dello stadio quasi completata, concerti ed eventi regolari hanno avuto luogo ogni volta che c’era abbastanza tempo tra le partite del Madrid“.

L’anno scorso il club ha chiesto addirittura di posticipare l’ultima partita di campionato per facilitare l’organizzazione del secondo concerto di Taylor Swift a maggio. «Il rumore è continuato dopo mezzanotte, c’erano bidoni della spazzatura rovesciati, porte di vetro rotte sui palazzi. La gente urinava sulle porte, e vomitava anche – continua Paredes – Questo è un quartiere dove vivono molte persone anziane, ci sono un ospedale e delle scuole. Per Taylor Swift, dovevi ottenere un permesso per entrare in strada e andare a prendere i tuoi figli alla scuola proprio di fronte al Bernabeu».

La verità è una, secondo Paredes. «Qualunque misura si prenda, lo stadio non è adatto per ospitare concerti. E non crediamo che lo sarà mai: è uno stadio aperto e pensiamo che sia impossibile chiuderlo completamente (e insonorizzarlo, ndr)».

E ancora:

«Il nostro timore è che il Real voglia guadagnare un po’ di tempo e trasformare il quartiere in una specie di parco a tema del Real Madrid. Ma questo è un quartiere residenziale».

La lotta che sembra ricordare quella tra Davide e Golia e cominciata. «Abbiamo lanciato la prima pietra e abbiamo colpito il gigante. Ma ora vediamo cosa succederà dopo».

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