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Boban: «Se hai Theo e Leao ma giochi solo sulla destra sei illogico, al Milan non c’è personalità»

A Sky: «Vendere Tonali è una cosa che col tempo paghi: il ragazzo aveva rifiutato la Juventus per unirsi al Milan dal Brescia, valori che non tornano»

Boban: «Se hai Theo e Leao ma giochi solo sulla destra sei illogico, al Milan non c’è personalità»
Db Brescia 24/01/2020 - campionato di calcio serie A / Brescia-Milan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Zvonimir Boban

Boban: «Se hai Theo e Leao ma giochi solo sulla destra sei illogico, al Milan non c’è personalità»

L’intervento di Zvonimir Boban nel post-gara di Sky è stato sicuramente deciso, come spesso il croato ci ha abituati. Lo è stato sia nello scambio con Ibrahimovic in cui si discuteva del suo ruolo in società sia verso la proposta di gioco di Fonseca, che (eufemismo in arrivo) non sembra stia dando modo di raccogliere alcun frutto positivo. Qui di seguito uno spezzone della critica mossa dall’ex dirigente Uefa e calciatore milanista.

«Il Milan ha venduto Tonali, il suo miglior giocatore italiano e legatissimo alla maglia. Vederlo lontano da Milano è un dispiacere, queste cose poi si pagano. Per venire al Milan ha rifiutato la Juventus che aveva offerto 42 milioni al Brescia: sono quei valori che non si devono perdere mai.»

Boban su Milan Liverpool

Di seguito la sua analisi:
«Problemi grandi per il Milan. Non c’è costruzione di gioco, i due centrali sono molto lenti e impacciati, non hanno coraggio e personalità per giocare la palla in avanti. In mezzo al campo non c’è nessuno che si prenda le responsabilità per fare delle cose più concrete, importanti, per fare arrivare la palla agli esterni o agli attaccanti. Poi per un’ora giocano sulla destra? Non ho capito. Mai vista una palla a sinistra per Theo o Leao.»

E ancora:

«Non è logico giocare per un’ora soltanto sulla destra, quindi probabilmente è stata una scelta. La cosa più preoccupante è stata certamente la mancanza di reazione sul 3-1. Solo Abraham un po’ ha fatto qualcosa di buono, ma manca anche un leader evidentemente. E c’è tanto da costruire.»

L’ex dirigente e calciatore del Milan aveva ieri parlato così – sempre a Sky – del nuovo formato della Champions:

«Già nel 2016 s’è iniziato a discutere di un nuovo format, poi l’insidia della SuperLega ha dato un’accelerata e s’è deciso di farla partire dal 2024 dopo diverse richieste da parte dei club. Inizialmente si era pensato a giocare dieci partite, ma poi s’è capito che era impossibile perché se hai quattro fasce non puoi che giocare otto partite o quattro, altrimenti ci sarebbe stata disparità di trattamento. A me piace tantissimo questo formato: non è pensato per il calendario internazionale, ma per permettere alle grandi squadre di fare business. Però, in questa logica, secondo me è venuto fuori un format molto interessante».

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