Le versioni raccontate, quindi, dalla sua ex fidanzata Internò e l’autista Pisano sono risultate false. L’ex calciatore del Cosenza è stato soffocato, probabilmente, con una sciarpa o un sacchetto.
Nel 2021 era stata chiusa l’inchiesta per la morte dell’ex calciatore del Cosenza Denis Bergamini, avvenuta nel 1989. L’unica indagata era rimasta l’ex fidanzata, Isabella Internò, per l’omicidio avvenuto per soffocamento.
Il Corriere della Sera scriveva:
I magistrati hanno prosciolto il poliziotto Luciano Conte, marito di Internò, inizialmente accusato di favoreggiamento e l’autista dell’autocarro Raffaele Pisano, sospettato di concorso nel delitto. Fu lui, il 18 novembre 1989 a schiacciare con il suo mezzo il corpo del calciatore, steso sulla carreggiata della statale ionica, nei pressi di Roseto Capo Spulico. In un primo momento si era pensato che Bergamini si fosse tolto la vita.
Bergamini è morto per “asfissia meccanica violenta”: la requisitoria
Oggi è iniziata la requisitoria dei pm della Procura di Castrovillari presso il Tribunale di Cosenza. A 35 anni di distanza dalla morte di Bergamini, è stato confermato che l’ex calciatore è morto per “asfissia meccanica violenta”. La Gazzetta dello Sport riporta le dichiarazioni del pm Primicerio:
«I periti medico-legali che hanno effettuato nel 2017 gli esami sul corpo di Bergamini ci dicono che il calciatore è stato vittima di una asfissia meccanica violenta, prima che il camion di Raffaele Pisano lo avesse investito. Quindi le versioni di Internò e Pisano sono false. Bergamini era già morto prima che il camion arrivasse. Tutti gli esami dei periti parlano di compatibilità del corpo di Bergamini con asfissia di compressione con un mezzo soft, probabilmente una sciarpa o un sacchetto che può non lasciare segni sul collo».
Domani, 20 settembre, ci sarà la requisitoria riguardante l’imputata Isabella Internò.