Dopo Italia e Francia, anche in Spagna toni da “moriremo tutti”: “Se non battiamo la pirateria entro due anni molti club scompariranno”
Il pezzotto, l’apocalisse del calcio. L’allarme di Tebas: «In Spagna lo usa il 40% della popolazione»
Un fantasma si aggira per l’Europa: il pezzotto. Ormai la pirateria televisiva sembra diventata il grande nemico del calcio europeo. La litania italiana è ormai un classico, ma in Francia è diventato un problemone, e adesso anche in Spagna Javier Tebas, presidente della Liga, ri-lancia l’allarme.
Tebas ha parlato al Nueva Economía Forum, praticamente di tutto. Del suo rapporto Florentino Perez (“È una questione culturale. Non parla, ma rende dichiarazioni tramite terzi. Abbiamo due modelli diversi“), della Superlega, dello sciopero dei calciatori (” Non sono un sostenitore degli scioperi, ma potrebbe essere vero dalle conversazioni che ho avuto. Sindacati e leghe sono abbastanza uniti. C’è un rischio latente nel settore del calcio“). Ma soprattutto del pezzotto: “Se la situazione della pirateria non cambia entro due anni, i diritti audiovisivi verranno abbassati”.
“Il calcio stanzia 200 milioni di euro da distribuire in gran parte agli atleti d’élite. Queste entrate verrebbero dimezzate, i club scomparirebbero, gli stipendi calerebbero…”. Insomma, l’apocalisse.
“In Argentina, la giustizia ha costretto Google a rimuovere le applicazioni pirata dai cellulari. In Spagna presenteremo denunce penali contro Google. Il 40% della popolazione spagnola pirata il calcio. Se non risolviamo questo problema ci troveremo in una situazione molto complicata. Le grandi aziende tecnologiche devono smettere di collaborare con la pirateria”.
In Italia la guerra al pezzotto continua: accordo con la Finanza, fino a 5mila euro di multa (Repubblica)
Scrive Repubblica:
Altra stretta contro i pirati dello streaming. Oltre alla piattaforma anti-pezzotto “Privacy Shield”, l’Agcom schiera nuove misure per identificare e sanzionare i fruitori dei contenuti illegali.
Merito del protocollo firmato in collaborazione con la Guardia di Finanza e la procura di Roma, che consente la trasmissione dei dati degli utenti all’autorità giudiziaria. In breve, presto le forze dell’ordine avranno accesso a nome, cognome, indirizzo Ip e dettagli dell’abbonato illegale. Ma cosa rischia, in concreto, chi usa il cosiddetto pezzotto? Sanzioni fino a cinquemila euro. La novità? Queste scatteranno in modo automatico, accelerando l’applicazione della legge 93/2023 relativa alla prevenzione e la repressione della diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d’autore mediante le reti di comunicazione elettronica. In sostanza, gli abbonati illegali saranno stangati subito, senza la necessità di un’autorizzazione giudiziaria per ogni violazione.
Ma quanti italiani usano ancora le Iptv illegali? Gli utenti sono oltre tre milioni e mezzo. Ancora per poco, stando alle misure messe in campo. In quattro mesi di attività del “Piracy Shield”, sono già stati bloccati circa ventimila persone, tra database e indirizzi Ip.