Il Corsport: il ritorno al pareggio nel 2025-2026 è decisamente lontano, anche perché c’è stata una campagna acquisti dispendiosa
Juventus, Elkann dovrà versare ancora: i debiti crescono, lo sponsor manca e presto sanzioni Uefa
La situazione nera o rossa dei conti della Juventus che per il settimo anno consecutivo chiuderà il bilancio in perdita. Presto gli Elkann saranno chiamati a un nuovo aumento di capitale.
Ecco cosa scrive il Sole 24 Ore con Gianni Dragoni.
Bilancio in profondo rosso per l’Fc Juventus, con una perdita netta consolidata intorno ai -190 milioni di euro. I risultati dell’esercizio terminato il 30 giugno 2024 saranno ufficializzati domani dal cda della società di calcio, ma secondo autorevoli
fonti vicine al club la perdita dovrebbe essere circa il doppio di quella accumulata nel primo semestre, da luglio a dicembre 2023, che era pari a -95,1 milioni. È il settimo bilancio consecutivo in rosso. Peggiore dell’anno precedente (-123,7 milioni), mentre il record negativo resta quello del rendiconto 2022 (-239,3 milioni). La perdita-monstre era prevista dal club, dovuta soprattutto alla mancata partecipazione alla Champions League e ad altre coppe europee.
Questa invece l’analisi sui conti Juventus di Alessandro Giudice sul Corriere dello Sport
La maxi perdita della Juve nel 2023-24, preannunciata nella semestrale di Exor, conferma un equilibrio economico perduto da tempo e mai più recuperato. Se i dati preliminari diventeranno definitivi, il patrimonio netto tornerebbe negativo e sarebbe così bruciato anche il terzo aumento di capitale degli ultimi cinque anni, completato meno di sei mesi fa. Agli 800 milioni di capitale consumati (da 900 di perdite) si aggiungerà l’ennesimo apporto patrimoniale che gli azionisti saranno chiamati a sottoscrivere.
Sull’andamento negativo dell’esercizio pesa certamente l’esclusione dalle coppe ma si tratta di una settantina, forse ottantina, di milioni che non bastano a spiegare un risultato così negativo. La zavorra della Juve risiede in un’impalcatura di costi sproporzionata, eretta negli anni in cui il management e la proprietà avevano smarrito ogni senso del valore. Ingaggi folli come quello di Vlahovic, ancora a bilancio, ne sono l’esempio più rimarchevole.
Dalle informazioni preliminari diffuse da Exor, si desume che i ricavi sono scesi a circa 420 milioni (-88 rispetto all’anno precedente) ma i costi si sono dimostrati renitenti alla riduzione. Sei mesi fa il nuovo management aveva elaborato un piano che prevedeva il ritorno al pareggio nel 2025-2026: obiettivo ora decisamente lontano, anche perché nel frattempo il mercato estivo ha imboccato una strada assai diversa. Un mercato dispendioso, in cui sono state operate riduzioni di stipendio a fronte però di nuovi carichi di ammortamenti: ad esempio, Douglas Luiz peserà 10 milioni per i prossimi cinque anni, Koopmeiners 12.
Intanto manca ancora il main sponsor e dall’Uefa arriveranno sanzioni economiche per il mancato rispetto del settlement agreement.