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L’ex calciatore Djordjic: «Il Var trasforma gli arbitri in robot, il calcio dev’essere giudicato dagli uomini»

Alla Süddeutsche: «Ciò che non può essere riconosciuto a velocità reale, non dovrebbe comportare un cartellino rosso»

L’ex calciatore Djordjic: «Il Var trasforma gli arbitri in robot, il calcio dev’essere giudicato dagli uomini»
Db Milano 28/02/2024 - campionato di calcio serie A / Inter-Atalanta / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: tabellone var

Il Var è sempre al centro delle polemiche che riguardano il calcio. In Svezia, club e tifosi si sono opposti all’introduzione del sistema di video arbitraggio.

La Sueddeutsche ha intervistato, a proposito del tema Var, l’ex calciatore (svedes) Bojan Djordjic, che ora si occupa di calcio per la tv svedese.

Signor Djordjic, una piccola domanda a quiz: sa cosa hanno in comune l’Allsvenskan (campionato svedese) e la Bundesliga femminile tedesca ?

«È facile. Non hanno il Var».

Cosa hanno gli svedesi contro il Var?

«Innanzitutto è una questione finanziaria. La Bundesliga e la Premier League dispongono della tecnologia più costosa e migliore, utilizzata anche in Champions. Questo non sarebbe alla portata dei club svedesi. In Norvegia, ad esempio, anche i tifosi protestano perché lì c’è il Var, ma con molte meno telecamere. Ciò che è ancora più importante, però, è che per un campionato come quello svedese, dove almeno il 51 per cento dei club deve essere di proprietà dei soci, è fondamentale che alle persone sia permesso di avere voce in capitolo. E la maggioranza è contraria all’introduzione del Var».

Djordjic: «Il Var trasforma gli arbitri in robot, gli errori umani fanno parte della vita»

In Germania non passa giorno di partita senza che si parli del Var. In Svezia vale il contrario: lì si discute ogni fine settimana della sua assenza?

«Naturalmente ci sono persone che dopo la partita dicono che questo o quel gol doveva essere annullato perché 27 secondi prima c’era stato un fallo. E poiché il Var è ora disponibile ovunque in Europa, sarà ovviamente più facile invocarlo dopo un errore. Ma anche le leghe che hanno il Var discutono delle decisioni sbagliate. Secondo me il problema del Var è che trasforma gli arbitri in robot».

Cioè?

«In particolare i guardalinee si affidano sempre più ad un sistema tecnico. Il loro istinto è quasi sempre giusto, ma poiché c’è un sistema che decide per loro, tengono sempre abbassata la bandierina. È notevole quanto spesso abbiano ragione quando alzano la bandierina. Il calcio è giocato da persone e dovrebbe essere giudicato da persone. Gli errori umani fanno parte della vita. Inoltre, dopo 27 movimenti al rallentatore si percepisce una scena in modo completamente diverso rispetto alla massima velocità. Ma il calcio si gioca a pieno ritmo. Ciò che non può essere riconosciuto a velocità reale, non dovrebbe comportare un cartellino rosso. Inoltre, le decisioni del Var richiedono troppo tempo».

Come valutano gli arbitri svedesi il Var?

«Naturalmente, gli arbitri svedesi vogliono arbitrare in Champions, semplicemente perché lì possono guadagnare molti più soldi che nel campionato svedese. E a volte può essere visto come uno svantaggio dalla Uefa il fatto di non avere familiarità con il Var nella vita di tutti i giorni».

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