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Sinner vince nostante tutto. Batte Lehecka e vola in semifinale all’Atp 500 di Pechino

Partita chiusa in due set 6-2, 7-6. Sinner dopo la partita: «Sono contento di averla chiusa in due set. Ho gestito bene i momenti difficili»

Sinner vince nostante tutto. Batte Lehecka e vola in semifinale all’Atp 500 di Pechino
Italy's Jannik Sinner looks on after winning his men's final match against USA's Taylor Fritz on day fourteen of the US Open tennis tournament at the USTA Billie Jean King National Tennis Center in New York City, on September 8, 2024. (Photo by Kena Betancur / AFP)

Sinner vince nonostante tutto. Nonostante il peso del ricorso Wada sulle spalle e nonostante la consapevolezza di dover continuare a giocare in mesi di incertezza. Ancora una volta il tennista italiano dimostra assoluta freddezza in campo. Il numero 1 al mondo vola in semifinale all’Atp 500 di Pechino, di cui è il campione in carica, battendo il ceco Lehecka in due set 6-2 7-6. Un match in cui Sinner ha dominato il primo set e ha dovuto lottare per il secondo in cui Lehecka è cresciuto al servizio ed ha avuto anche una palla break e due set point nel tie-break con cui si è conclusa la partita.

Adesso Sinner troverà in semifinale Yunchaokete Bu, che ha battuto 7-5, 6-4 il russo Andrey Rublev. In un’eventuale finale sfiderebbe uno tra Alcaraz e Medvedev.

Le dichiarazioni dopo la partita

Queste le dichiarazioni di Sinner a Sky Sport dopo la partita:

«Sono contento di averla chiusa in due set, alla fine è stata complicata. Ho gestito bene i momenti difficili, ma devo sicuramente devo alzare il livello. Però tutte le cose sono andate un po’ meglio. Ora vediamo come andrà in semifinale».

La Wada del ricorso contro Sinner s’è persa quasi mille test e forse ha mandato dei dopati alle Olimpiadi (New York Times)

Mentre Jannik Sinner oggi torna in campo all’Atp di Pechino per i quarti di finale contro il ceco Lehecka, attorno alla Wada, l’agenzia mondiale antidoping che ha fatto ricorso al Tas contro l’assoluzione del numero uno del mondo del tennis, si sta combattendo una battaglia politica enorme. Dagli Stati Uniti continuano a piovere attacchi più o meno diretti, con cadenza ormai settimanale. Il New York Times per esempio svela che a causa di una serie di problemi tecnici poche settimane prima delle Olimpiadi di Parigi i database dell’agenzia sono andati in panne. La Wada s’è persa i dati di almeno 2.000 casi e ha perso traccia di oltre 900 risultati di test di atleti accusati di aver infranto le regole antidoping.

E c’è “un’altra inquietante rivelazione: a causa dei problemi di dati, l’agenzia non era più in grado di determinare quali casi avrebbe dovuto monitorare e se stesse monitorando correttamente i casi di atleti che presto avrebbero potuto recarsi a Parigi”. Insomma non si sa se la Wada ha permesso a qualche dopato di gareggiare tranquillamente a parigi.

 

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