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Conte migliora in continuazione, poche squadre sanno pressare come il Napoli (Sacchi)

Per la Gazzetta. Ci sono certi movimenti, certi dettagli che non possono sfuggire, a cominciare da un’attenzione maniacale in fase difensiva. Lotterà per lo scudetto

Conte migliora in continuazione, poche squadre sanno pressare come il Napoli (Sacchi)
Ni Napoli 31/08/2024 - campionato di calcio serie A / Napoli-Parma / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Conte migliora in continuazione, poche squadre sanno pressare come il Napoli. A scriverlo è Arrigo Sacchi nel suo editoriale per la Gazzetta dello Sport.

Scrive Sacchi:

Ho visto il Napoli battere il Monza e mi è piaciuto il modo in cui lo ha fatto: ha dominato il campo, ha tenuto in pugno la partita, ha mostrato personalità. Ho avuto la prova, ma sinceramente non ne avevo bisogno, che Antonio Conte è un grandissimo allenatore e, soprattutto, che migliora in continuazione. Antonio, che conosco dai tempi in cui lo chiamavo in Nazionale negli anni Novanta, è un bravissimo ragazzo, che vive per il calcio e per il lavoro, dà l’anima in tutto ciò che fa. Se uno guarda il Napoli adesso, ci vede la sua mano: ci sono certi movimenti, certi dettagli che non possono sfuggire, a cominciare da un’attenzione maniacale in fase difensiva e da un pressing che poche squadre italiane sanno portare con le stesse intensità e tempistica.

Fa benissimo, Conte, a spegnere l’entusiasmo e a non voler parlare di scudetto. Vive in una città passionale, se getta benzina sul fuoco fa soltanto un danno. È comprensibile che non desideri caricare di responsabilità i suoi giocatori, così com’è comprensibile che i tifosi si stiano innamorando di questa squadra.

Il campionato italiano ha ritrovato una protagonista. Il Napoli lotterà per il titolo fino in fondo.

Conte altro che integralista, non come Garcia che fu travolto dalla sua presunzione (Gazzetta)

Scrive la Gazzetta dello Sport con Fabio Licari:

Nel primato del Napoli c’è sicuramente la variabile Conte, mai arrivato sotto il secondo posto in Italia nelle cinque stagioni con
Juve e Inter. L’integralista Conte, il talebano Conte, quello che schierava soltanto il 4-2-4 (prima di arrivare in bianconero) e poi solo il 3-5-2 (con la variante inglese del 3-4-2-1). Conte invece è il più elastico dei tecnici e sta ridisegnando il Napoli, ma non all’improvviso. Come aveva confessato a febbraio al Telegraph, in tempi non sospetti, gli frullava già in testa l’idea di tornare a quattro. L’ha fatto ambientandosi nel sistema Napoli assieme ai suoi giocatori. Senza commettere l’errore di Garcia che voleva distinguersi da Spalletti per non essere schiacciato dalla sua ombra, finendo per essere travolto dalla propria presunzione.

La trasformazione di Conte ha due chiavi: una è McTominay, e si sapeva, simbolicamente il Vidal che nella Juve costrinse il tecnico ad abbandonare la mediana a due. L’altra è il Politano di ieri. Con questi due a sparigliare qualsiasi disegno tattico, il Napoli è andato avanti con il 4-2-4 e s’è difeso con una specie di 5-4-1. Sembra difficile da crederci. Ma così è, se vi pare. 

 

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