Il Wolverhampton sbanca Anfield 2-1 e condanna i Reds, mai così in basso nell’era Klopp. Per il tecnico tedesco, «è difficile fare peggio di così»
Klopp fuori dalle coppe
La prima avvisaglia il 2 gennaio. Dopo un inizio di stagione convincente, il Liverpool di Klopp pareggia in casa del Sunderland. Che, giusto per gradire, è ultimo in classifica con 15 punti. Sembrava una battuta d’arresto, ci sta. Dopo Capodanno, magari un po’ di più. Invece, è stato praticamente l’inizio della fine: nelle successive 7 partite, il Liverpool ha vinto una sola volta. Tra l’altro, 2-1 sul campo del Plymouth, squadra di League Two, quarta serie inglese. Un viaggio “nato” da un altro risultato incredibilmente negativo, lo 0-0 contro lo stesso Plymouth nell’incrocio “originale” di Fa Cup. Quindi, per dirla breve: a gennaio, il Liverpool ha vinto una sola partita. Un replay in casa di una squadra di quarta serie.
La crisi è seria, importante. Ed ha letteralmente affossato la stagione dei Reds. Che hanno perso oggi in Fa Cup (ad Anfield, 1-2 contro il Wolverhampton), ma pure nella semifinale di League Cup. Doppia sconfitta contro il Southampton, in casa e in trasferta. Un doppio 1-0 che ha sancito il passaggio dei Saints in finale. Se la vedranno col Manchester United.
In mezzo a tutti questi risultati negativi e decisivi nelle coppe, anche il rallentamento decisivo in Premier League. Dopo il pareggio di Sunderland, il pareggio a Old Trafford contro lo United (questo ci sta, magari), ma soprattutto l’ennesima sconfitta interna. Contro lo Swansea, un 3-2 rocambolesco. L’ultimo match di Premier, che ha alzato il distacco dal Chelsea fino a 10 punti.
Oggi e domani
Il futuro prossimo del Liverpool si chiama proprio Chelsea. Ad Anfield, già martedì, arriva la squadra di Conte. Che, a scanso di equivoci, mentre scriviamo, sta battendo per 2-0 il Brentford nel suo match di Fa Cup. Al termine della partita contro i Wolves, Klopp è stato duro con la sua squadra: «Oggi sono andate male tante cose». Per Espnfc, questa dichiarazione è addirittura «un eufemismo».
Ovviamente, una parte delle colpe sono anche per se stesso: «Io sono l’allenatore e mi sento veramente responsabili di questa performance, perché ho pensato che avremmo potuto fare meglio delle ultime partite. Non ci siamo riusciti». Il Liverpool è andato sotto al primo minuto a causa di un gol di Stearman, raddoppiato già nel primo tempo da Weimann. Solo all’86esimo Origi è riuscito a realizzare il gol della speranza. Che, però, non è bastato a cambiare il risultato. E ha trasformato questa serie negativa nel peggior periodo di Klopp sulla panchina di Anfield.
Il tecnico tedesco è d’accordo, ma vuole che questa crisi sia soprattutto un punto di partenza: «Se è davvero il mio punto più basso alla guida del Liverpool, deve essere anche il nostro turning point per risalire la china. È difficile fare peggio, ma questo è tutto quello a cui dobbiamo pensare ora».