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Ultras, la Procura: «Nell’Inter situazioni tossiche, il problema non si risolve solo rimuovendo i vertici»

Per i pm va cambiata l’organizzazione, sennò «i ”nuovi” si troverebbero nelle medesime condizioni (tossiche) dei predecessori e il sistema illecito si perpetuerebbe»

Ultras, la Procura: «Nell’Inter situazioni tossiche, il problema non si risolve solo rimuovendo i vertici»
Db Monza 07/08/2024 - amichevole / Inter-Al Ittihad / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Giuseppe Marotta

Ultras, la Procura: «Nell’Inter situazioni tossiche, il problema non si risolve solo rimuovendo i vertici».

Ecco cosa leggiamo da Repubblica:

Nel frattempo dalle carte si legge come i pm abbiano sottolineato l’atteggiamento della società nerazzurra troppo morbido nei confronti degli ultrà. Una società che “cede alle pressioni” della curva e che deve rivedere la sua struttura organizzativa per eliminare “situazioni tossiche”. E’ il ritratto che la procura di Milano fa dell’Inter nell’inchiesta che ha portato ad azzerare le due curve milanesi per sospette infiltrazioni criminali. Nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dai pm Sara Ombra e Paolo Storari, si sottolinea come il club “cede alle pressioni” del capo ultrà Marco Ferdico che chiede sempre più biglietti per la curva Nord, e come dietro di lui ci sono Andrea Beretta e Antonio Bellocco, “cioè un delinquente comune da anni dedito a commettere atti di violenza all’interno dello stadio” il primo, ed “esponente di rilievo della famiglia mafiosa” di Rosarno l’altro. I tre, arrestati, devono rispondere anche di associazione per delinquere con l’aggravante mafiosa.

La procura parla di “problema” per l’Inter soprattutto sotto il profilo organizzativo e della necessità di “rimuovere quelle ‘situazioni tossiche’ che hanno creato l’humus favorevole perché un ambito imprenditoriale sportivo si trasformasse, in fin dei conti, in occasione di illecito” si legge nel provvedimento di richiesta degli arresti. Per la procura non è ragionevole pensare che il problema possa essere risolto “solo rimuovendo le figure apicali o semi apicali” senza nulla mutare del sistema organizzativo: “inalterata l’organizzazione, ‘i nuovi venuti’ si troverebbero nelle medesime condizioni (tossiche) dei loro predecessori e il sistema illecito sarebbe destinato a perpetuarsi”.

Dall’attività investigativa emerge che nella società nerazzurra “vi è una sorta di cultura di impresa, cioè un insieme di regole, un modo di gestire e di condurre l’azienda, un contesto ambientale intessuto di convenzioni anche tacite, radicate all’interno della struttura della persona giuridica, che hanno di fatto favorito, colposamente, i soggetti indagati per gravi reati che sono stati in grado di infiltrarsi nelle maglie della struttura societaria”.

«La Commissione comunale antimafia sottovalutò il fenomeno ultras perché tratta in inganno dall’Inter»

La posizione dell’Inter nell’inchiesta che ha portato all’arresto di diversi ultras interisti e milanisti rischia di aggravarsi. Secondo quanto si evince dalle carte dei pm, la Commissione comunale antimafia, dopo aver sentito l’Inter, sottovalutò il fenomeno degli ultras. Tratta in inganno anche dallo stesso club neroazzurro. Questo è quello che si evince dalla richiesta di custodia cautelare firmata dai pm della Dda di Milano Paolo Storari e Sara Ombra. Lo fa notare l’Ansa.

L’Ansa, infatti, evidenzia che la Procura fa riferimento alle audizioni, il 15 marzo scorso, in Commissione antimafia del Comune di Milano. Allora due responsabili del club nerazzurro rilasciarono dichiarazioni che, sostengono i pm, attestano «ancora una volta la totale sottovalutazione del fenomeno qui investigato e il completo scollamento dalla realtà dello stadio, non senza considerare alcune omissioni in mala fede».

I legali dell’Inter, poi, si legge ancora, il 30 aprile hanno depositato «una memoria» dove si limitavano «a ripetere» ciò che era stato detto «in sede comunale». Memoria, però, da cui emerge, scrive la Procura, «un dato di interesse: il Presidente della commissione comunale antimafia» con una mail del 28 marzo «ha riferito a FC Internazionale che l’audizione ha “mostrato l’azione positiva di FC Inter”», una cosa smentita «dai fatti» e che «comprova ancora una volta una totale sottovalutazione del fenomeno» anche da parte della Commissione comunale.

Peraltro, fanno notare i pm, l’Inter ha assunto una «duplicità di atteggiamento (uno rivolto all’interno, dove le regole organizzative vengono pretermesse, e l’altro rivolto all’esterno, dove le medesime regole sono oggetto di formale ossequio)».

 

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