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Bruno Fernandes non doveva essere espulso. La Federcalcio contraddice il Var, allora a che serve il Var?

The Athletic. Revocata la squalifica. «Cade l’illusione che il Var si avvicini alla verità. E nel frattempo, in nome del Var, il calcio è stato stravolto”

Bruno Fernandes non doveva essere espulso. La Federcalcio contraddice il Var, allora a che serve il Var?
Manchester United's Portuguese midfielder #08 Bruno Fernandes (C) talks to English referee Chris Kavanagh after being sent off during the English Premier League football match between Manchester United and Tottenham Hotspur at Old Trafford in Manchester, north west England, on September 29, 2024. (Photo by Paul ELLIS / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE. No use with unauthorized audio, video, data, fixture lists, club/league logos or 'live' services. Online in-match use limited to 120 images. An additional 40 images may be used in extra time. No video emulation. Social media in-match use limited to 120 images. An additional 40 images may be used in extra time. No use in betting publications, games or single club/league/player publications. /

Bruno Fernandes non doveva essere espulso. La Premier League regala un caso di cui si discuterà a lungo. Nella partita tra United e Tottenham di domenica scorsa, poi vinta nettamente dagli Spurs per 0-3, Bruno Fernandes è stato espulso per un duro contrasto su Maddison. Si era al 45esimo, sullo 0-1 per il Tottenham. Il cartellino rosso ha condizionato pesantemente la partita. In campo il Var ha confermato la decisione presa dall’arbitro e sono scoppiate le polemiche. Lo United poi ha fatto ricorso e ha vinto: la Football Association ha revocato la squalifica.

Ma allora, a questo punto, The Athletic si chiede: qual è il senso del Var?

E così i due diversi processi di revisione – prima il Var il giorno stesso, poi la commissione disciplinare due giorni dopo – possono esaminare lo stesso filmato e giungere a conclusioni diverse. La decisione di Kavanagh è finita in un spazio di confine: abbastanza giusta da non essere contestata dal Var, ma non abbastanza da sopravvivere alla commissione di tre uomini”.

Scrive The Athletic che tutto ciò è sufficiente per chiedersi “ancora una volta quale sia il senso del sistema Var. L’intero fondamento intellettuale del Var è che, con tempo e tecnologia sufficienti, gli errori commessi in campo possono essere corretti. Che in ogni caso ci sia una decisione oggettivamente corretta e che con un numero sufficiente di replay al rallentatore, le decisioni sbagliate possano essere sostituite da quelle giuste. Anche se la percentuale di errori commessi dagli arbitri è minima, i Var ci offrono l’allettante possibilità di avvicinarci a una precisione del 100%. Chi potrebbe mai opporsi a questo? Eppure gli eventi degli ultimi giorni ci mostrano quanto questa logica sia fallace. Il fatto che le persone siano d’accordo o meno sull’espulsione del portoghese dimostra che l’idea di decisioni oggettivamente corrette è una fantasia. Il fatto che Bankes abbia rivisto i filmati e poi confermato la decisione di Kavanagh dimostra che la tecnologia da sola non è una panacea. E il fatto che una commissione possa ribaltare non solo la decisione dell’arbitro, ma anche quella del Var, dimostra che l’idea di un Var che risolva o ponga fine a questi dibattiti è sempre stata ridicola”.

L’accuratezza delle decisioni tanto millantata dal Var “è un sogno impossibile. Molte decisioni, in particolare quelle relative a falli gravi, sono così soggettive che nessun esame forense al replay potrà mai portare alla verità“.

Il Var ha danneggiato anche l’esperienza dei tifosi

Il Var ha danneggiato anche l’esperienza dei tifosi:

Pensate per un attimo a quanto abbiamo perso inseguendo questo miraggio. L’esperienza dei tifosi alle partite è stata irrimediabilmente danneggiata. Il semplice legame tra la palla che entra in rete e la gioia di festeggiare è stato reciso; o meglio, è stato sostituito da minuti di attesa nel limbo, bloccati nel buio, spesso senza sapere cosa stia succedendo. Quando il gol viene dato o non viene dato, il momento è già perso“.

The Athletic conclude:

Quando i club della Premier League hanno votato a giugno (ndr hanno deciso di tenere il Var), solo il Wolverhampton Wanderers è stato abbastanza lungimirante da adottare un diverso punto di vista. La storia li giudicherà bene per aver avuto il coraggio di esporsi in difesa di ciò che è giusto“.

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