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Pellegrini: «Non ci aspettavamo l’esonero di De Rossi. Il mio nome associato a cose che non farei mai»

A Sky Sport: «Il gruppo non sentiva il bisogno di cambiare. Spero di recuperare il rapporto col pubblico, amo incondizionatamente Roma»

Pellegrini: «Non ci aspettavamo l’esonero di De Rossi. Il mio nome associato a cose che non farei mai»
As Roma 16/04/2023 - campionato di calcio serie A / Roma-Udinese / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Lorenzo Pellegrini

Pellegrini, capitano della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky Sport dove ha parlato della reazione della squadra all’esonero di De Rossi.

Dopo i fatti successi nelle ultime settimane, come ha reagito lo spogliaotoio?

«Partirei col ringraziare Daniele (De Rossi) per tutto quello che ci ha trasmesso. Ovviamente è stato difficile perché la squadra sentiva che lui ci dava tanto a livello umano e di campo. Ho detto e ripeto che lui e il suo staff sono eccezionali e raggiungeranno tutti gli obiettivi che vogliono. È stato difficile inizialmente».

Non ve lo aspettavate?

«No, a dire la verità non era quello il gruppo sentiva. Non sentiva il bisogno di cambiare. Ovviamente non eravamo contenti dei risultati, però c’era questa serenità in cui si lavorava bene per cui i risultati sarebbero arrivati, di questo eravamo sicuri. Però al di là di questo, secondo me il gruppo ha reagito bene. Alla fine ci sono dei momenti in cui vai avanti perché indossi una maglia e uno stemma sul petto che sono più importanti di qualsiasi cosa. Anche il mister Juric sotto questo aspetto è stato eccezionale perché ha capito perfettamente il momento di tristezza del gruppo dovuto ad un cambio che non era voluto da noi, questo penso che sia chiaro. Le cose sono cambiate, ma siamo in campo col mister, lavoriamo forte e cerchiamo di prendere tutto ciò che ci vuole dare per cercare di mettere in pratica il prima possibile il suo calcio».

Pellegrini sulle critiche

Perché ti fischiano?

«So la responsabilità che vuol dire essere capitano dopo due grandi come Francesco (Totti) e Daniele. Una responsabilità che mi sono sempre preso, per me è sempre stato un sogno, un onore e un onere. Penso che sia normale che io sia il primo indiziato quando le cose non vanno bene. Quando in una famiglia le cose non vanno bene, penso che i genitori si debbano assumere le proprie responsabilità. Io, al di là delle pagliacciate che non farò mai, quando c’era da prendersi le responsabilità l’ho sempre fatto, sono stato il primo a metterci la faccia. Penso che sia giusto per un giocatore essere criticato se le prestazioni non sono all’altezza delle aspettative e di questo mi rendo conto, cerco di essere il più obiettivo possibile. Non accetto però di vedere il mio nome accostato a cose che io come uomo non farei mai».

Dici del chiacchiericcio che c’è stato per l’esonero dei due allenatori?

«Ma sì, diciamo che a me piace prendere le responsabilità che io mi devo prendere, non quelle dove non c’entro niente. Capisco tutto, ma si sa quanto io tenga a questa maglia, a questa società, a questa città, ai miei tifosi. Do sempre tutto me stesso, questa non è una maglia qualsiasi. Mi auguro di recuperare il rapporto con questo pubblico, ho un amore incondizionato per la Roma».

 

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