ilNapolista

De la Fuente: «I calciatori giocano per le Nazionali il 3% dei minuti giocati coi club. Il problema non siamo noi»

In conferenza anche su ultras e derby di Madrid: «Il calcio vittima di persone intolleranti, stiano fuori dagli stadi»

De la Fuente: «I calciatori giocano per le Nazionali il 3% dei minuti giocati coi club. Il problema non siamo noi»
Enschede (Olanda) 15/06/2023 - Nations League / Spagna-Italia / foto Image Sport nella foto: Luis De La Fuente

Luis de la Fuente, commissario tecnico della Spagna, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa dopo aver diramato la lista dei convocati per la prossima fase di Nations League. Tra gli argomenti trattati dal ct, anche la violenza negli stadi e gli ultras.

De la Fuente: «Deve essere chiaro che le nazionali non sono colpevoli di nulla»

De la Fuente esordisce parlando di Iniesta:
«Prima di tutto su Andrés Iniesta, a cui voglio riconoscere per la sua grande carriera e per come ha portato avanti quel viaggio, con grandi valori. Voglio anche ricordare gli infortunati, soprattutto Unai, Rodri e Robin».

Omorodion ieri si è fatto notare nella partita contro il Manchester United:
«Samu è nel nostro radar. Ha un grande futuro nel calcio spagnolo».

De la Fuente continua:
«Viviamo nell’immediatezza. La nostra intenzione è quella di giocare la Nations la prossima estate e anche il Mondiale. Guardiamo al futuro, ecco perché puntiamo sui giovani, ma anche sui veterani per aiutarli a crescere».

Ci sarà il rinnovo con la federazione?
«Vivo questo con molta tranquillità. C’è un discorso molto avanzato, spero che la cosa si risolva a dicembre. Adesso non è il momento di parlare di questo ma di pensare alle partite che verranno».

Il ct torna sul possibile sciopero dei calciatori:
«Per me la soluzione è sedersi e parlare. Non vale la pena lasciar passare le stagioni lamentandosi. Le organizzazioni competenti dovrebbero sedersi e parlare con i giocatori e i club. Sembra ovvio, ma nessuno interviene in merito. Ciò che deve essere chiaro è che le nazionali non sono colpevoli di nulla».

E su ultras e fanatismo, dopo gli eventi di Real-Atletico, dice:
«Il calcio è vittima di persone intolleranti, che lo usano per dare voce a certi comportamenti. Quello che credo è che questi comportamenti violenti debbano essere sradicati nel calcio, in strada, in teatro. Devono essere fuori dalla società. È intollerabile che questi comportamenti avvengano in uno stadio».

Su Morata:
«È il nostro capitano. Molto generoso e il cemento nel comportamento dei giocatori. Tutti lo rispettiamo e lo amiamo. Non solo è qui per questo, ma per me è uno dei migliori attaccanti del mondo».

Sarà difficile sostituire Rodri:
«Rodri è insostituibile, ma abbiamo la fortuna di avere al suo posto il secondo migliore al mondo. Adesso altri calciatori potranno avere l’opportunità di dimostrare tutto il loro potenziale. Sono molto tranquillo su tutto quello che verrà dopo. Ci sono molti giocatori pronti e arriverà il loro momento».

Sull’utilizzo di Lamine Yamal:
«Vi do qualche informazione. La Fifa ha fatto uno studio e i giocatori giocano per nazionali il 3% rispetto ai minuti giocati con i club. Se fossi in un club stabilirei un’altra dinamica. Ma qui abbiamo quattro finestre e dobbiamo prendere i migliori giocatori. Non siamo mai irresponsabili e mettiamo sempre al primo posto la salute del calciatore. Molte volte non si conoscono i motivi per cui non convochiamo i giocatori e di solito è per preservare la loro salute, le decisioni vanno sempre a beneficio del calcio spagnolo».

Cosa direbbe agli ultras e ai tifosi violenti de la Fuente:
«Ci sono tantissime persone violente nel calcio e nella società. Devono stare fuori. Direi a chi di dovere di trovare gli strumenti necessari per buttare fuori queste persone gli stadi. Un giorno accadrà una disgrazia e cominceremo a piangere».

Sulla minaccia che alla Spagna venga tolto il Mondiale:
«Come non avere paura che ci venga tolto il Mondiale. Chi se ne frega o è stupido o ignorante. Dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per normalizzare la situazione, lottare per mantenerlo e arrivare alla finale al Bernabéu».

ilnapolista © riproduzione riservata