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RedBird smentisce Repubblica: «Nessuna vendita del 22% del Milan, è una totale invenzione»

Alla Reuters. «È del tutto falso. Cardinale non conosce Washington Harbour e il documento citato dal giornale non è attribuibile a lui», ha affermato un portavoce di RedBird

RedBird smentisce Repubblica: «Nessuna vendita del 22% del Milan, è una totale invenzione»
Mg Milano 03/09/2022 - campionato di calcio serie A / Milan-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Gerry Cardinale

RedBird smentisce la Repubblica sulla possibile vendita di quote del Milan. Non c’è nessuna intenzione da parte di Cardinale di vendere una quota del club. Lo ha riferito un portavoce di RedBird alla Reuters. Questa mattina il quotidiano aveva detto il contrario citando anche un documento di Washington Harbour, società di investimenti e consulenza finanziaria.

Scrive la Reuters:

La società di investimenti statunitense RedBird Capital ha smentito venerdì un articolo del quotidiano italiano La Repubblica secondo cui la società avrebbe intenzione di vendere una quota del Milan, la squadra di calcio italiana di cui è proprietaria dal 2022.

«Il resoconto di La Repubblica sulla vendita di una quota dell’AC Milan è una totale invenzione. È del tutto falso», ha affermato un portavoce di RedBird. RedBird ha rilevato il club dal fondo statunitense Elliott con un buyout di 1,2 miliardi di euro (1,32 miliardi di dollari).

In una precedente dichiarazione, che si è fermata quasi a una smentita totale, un portavoce di RedBird aveva detto a Reuters che Gerry Cardinale, fondatore e socio amministratore del fondo, «non conosce Washington Harbour e il documento citato dal giornale non è attribuibile a lui».

Washington Harbour non ha risposto alla richiesta di commento della Reuters in merito al comunicato stampa.

Milan, Cardinale cerca nuovi soci a cui vendere il 22% del club (Repubblica)

Secondo quanto scrive Repubblica, il proprietario del Milan, Gerry Cardinale, sta cercando nuovi investitori. Cardinale ha fretta, deve pagare tra undici mesi il debito di quasi 700 milioni a Elliot e nel frattempo portare avanti il progetto del nuovo stadio che potrebbe costare fino a un miliardo.

Scrive Repubblica:
Dagli Usa emerge la fretta di trovare nuovi soci. Non si tratta più solo dell’esigenza di pagare tra 11 mesi a Elliott il debito, che alla scadenza di agosto toccherà i 693 milioni (il 57.7% del valore attuale del Milan) e che è già salito con gli interessi dell’8% a 634,3: lo attesta il bilancio 2024 di ACM Bidco, la controllante del Milan, depositato ad Amsterdam lo scorso 30 settembre. Ora la nuova urgenza di Cardinale sembra quella di rimpolpare il suo stesso capitale, vendendo “al prezzo base di costo”, cioè senza guadagno, “fino a 150 milioni del capitale investito iniziale di 681 milioni, data la necessità dell’azienda di abbassare l’importo dell’investimento per riequilibrare il portafoglio”.

La formula testuale è riportata nel documento in cui Washington Harbour, società di investimenti e consulenza finanziaria, prospetta per conto di RedBird a potenziali investitori l’acquisto di una quota azionaria, pari al 22% del capitale che 25 mesi fa Cardinale avrebbe raccolto e investito nel Milan.

L’elemento chiave – continua Repubblica – è il futuro stadio di proprietà, i cui ricavi ipotizzati sono di ben duecentoundici milioni l’anno. La partenza dei lavori viene dichiarata ad ottobre 2025, la conclusione nel 2029. Ma la realtà è nebulosa, visti il passo indietro verso la coabitazione con l’Inter per dividere le spese, e poi il revival dell’area di San Siro col parziale abbattimento dell’attuale Meazza.

Il dossier disegna ancora partner esotici all’orizzonte: “Sulla base dei nostri colloqui con RedBird riteniamo che probabilmente venderà una quota di minoranza nel 2027 a un fondo sovrano o a una famiglia miliardaria, per fornire liquidità agli investitori che desiderano vendere prima del completamento del nuovo stadio nel 2029”.

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