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Pagelle – Lukaku leader intelligente e altruista. Neres è un alieno (ma al posto di Kvara no?)

McTominay è l’essenziale invisibile agli occhi. Conte si sta rivelando l’inaspettata appendice del ventennio di Adl diversamente napoletano

Pagelle – Lukaku leader intelligente e altruista. Neres è un alieno (ma al posto di Kvara no?)
Ni Napoli 04/10/2024 - campionato di calcio Serie A / Napoli-Como / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Romelu Lukaku-Scott McTominay-David Neres

Le pagelle di Napoli-Como 3-1, a cura di Fabrizio d’Esposito

CAPRILE. Il sospetto è che abbia problemi di vista sulle cagliose da lontano dei tiratori lacustri (modello Zoff ai mondiali del 1978, per capirci). Per fortuna, la prima volta il vigile San Palo lo assiste su quel tiro pazesco (con una zeta) al 31’, poi però Strefezza lo buca senza pietade alcuna sul finire del primo tempo. Aspettiamo trepidanti il ritorno del giovane Meret – 5

DI LORENZO. Nel primo tempo il Napule assomma una quantità copiosa di errori individuali e anche l’Euroappuntato pecca un paio volte in fase di uscita. Stasera la destra neorisorgimentale si rinserra dietro ma il rinato capitano ha il merito di contribuire all’alta velocità azzurra dell’uno a zero – 6

RRAHMANI. Se il Como a tutto FabreGas, alla fine, non riesce quasi mai a varcare il cancello dell’area azzurra, il merito è di Amir versione San Pietro, che custodisce con cura attenta e poderosa le chiavi della difesa – 7

BUONGIORNO. Il sorprendente smarrimento di un attimo e Strefezza se lo gioca pareggiando col citato tiro al 43’. Ma il Corazziere Sabaudo per costituzione può vacillare ma non cadere. E difatti riprende tosto il suo posto di presidio in modo esemplare ed efficace – 6,5

OLIVERA. La sua partita migliore sin qui, tolti un errore iniziale e quell’incredibile balbettio nell’area avversaria all’81’ (servito dall’alieno Neres). Mati l’uruguagio raccatta o spazza via una decina di palloni e poi mette termine al terrore comasco con quel penalty lucrato a inizio ripresa – 7

SPINAZZOLA dall’87’. Senza voto

ANGUISSA. Nei primi venti minuti è l’autocrate signore della terra di mezzo, al punto che cazzea il faticatore Na-Politano per una giocata avventata al buio. Poi però Zambo comincia a perdere palloni anche lui e il Como s’illude di prendersi la partita. Nel secondo tempo Robotka riemerge magistralmente dagli Inferi e anche lui si ritempra – 6,5

LOBOTKA. Nel primo tempo è insolitamente il gregario titubante di Zambo, laddove il Napule diventa concavo e lui corre sovente a vuoto. Indi si ripiglia quello che è suo e finanche l’interdizione diventa materia poetica – 7

GILMOUR dal 91’. In quattro minuti dimostra che sa giocare bene a calcio – 6

MCTOMINAY. Si rassegnino gli esteti giochisti: Scott il Rosso è sovente l’essenziale invisibile agli occhi, che fa il podista dalla difesa all’attacco e viceversa. Il suo talento non è ridondante, è secco e micidiale. Come l’uno a zero che realizza dopo ventisei secondi, girandosi in area e tirando – 7

POLITANO. Difensore rapido e arcigno, senza risparmiarsi indomite cavalcate di sessanta-settanta metri. Il suo sacrificio è tale che l’Uomo Nuovo in panca spiega pubblicamente il suo revisionismo su di lui, dopo la breve convivenza nella squadra meneghina in mano ai narco-ultras – 6,5

MAZZOCCHI dal 79’. Senza voto

KVARATSKHELIA. Fino al presunto rigore negato dall’infelice Feliciani, è il Che Kvara dei tempi brutti, cui non riesce un dribbling che sia uno e poi finisce per incazzarsi per le mazzate avversarie. Nella ripresa beneficia della ritrovata gioia collettiva e oltre a reclamare un penalty, al 75’ va al tiro in area (con Lukakone Nostro libero a destra) – 6

NERES dal 79’. L’alieno Neres, il giocatore più decisivo in proporzione ai pochi minuti giocati, pone domande al confine tra l’azzardo e la blasfemia. La prima: quando il Che Kvara stenta, non conviene affidarsi a lui ben prima del 79’? E ancora, a mo’ di quesito alla Catalano: meglio un Na-Politano che ormai pensa principalmente a difendere o meglio un Neres che brucia gli avversari? Domande oziose, per carità, provocate dalla vertigine di vedere il Napule di nuovo lassù. Per la cronaca giova ricordare che l’alieno poteva segnare due gol, non uno solo, e stava per far segnare l’impiastro Mati – 7,5

LUKAKU. Dal vangelo di Lukaku: un gol su rigore e gli assist per l’uno a zero e il tre a uno. E ancora deve trovare la condizione. A differenza del suo predecessore ormai turco e innominabile (e non per colpa nostra), Lukakone Nostro ha un supplemento di intelligenza al servizio della comunità che gli fa vedere prima degli altri la soluzione vincente. Un vero gigante che sa anche rifinire in maniera divina – 8

SIMEONE dall’87’. Senza voto

CONTE. Oyo Como Va. Senti come va. Conte Santana ha un ritmo che intrappola e inganna il topo che si sente gatto. Il suo Napule è concavo e convesso e fa quattro vittorie casalinghe consecutive. Perdipiù, col suo stile che un tempo era insopportabile a queste latitudini, riesce a coniugare in modo unico l’omaggio alla napoletanità tradizionale (l’ultimo riguarda l’assenza di fessi in Partenope) e la necessità di sporcarsi e sudare per vincere. Il suo è un neorealismo da sogno, per dirla con un ossimoro, inaspettata appendice del ventennio di Adl diversamente napoletano (tranne ovviamente la fase nera di Gattuso e l’ego-delirante anno post-tricolore) – 8

ARBITRO FELICIANI. Si atteggia a duro ma il suo è un tragico decisionismo fantozziano – 4

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