ilNapolista

Che succede a Kvaratskhelia? È un caso, o è un’ansia immotivata come per Lukaku?

Una partita sotto tono, il rinnovo che non quaglia, Manna che rinvia (ahia), Neres in forma smagliante, il tormentone è inevitabile. Almeno Romelu può stare tranquillo

Che succede a Kvaratskhelia? È un caso, o è un’ansia immotivata come per Lukaku?
Ni Napoli 04/10/2024 - campionato di calcio Serie A / Napoli-Como / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Khvicha Kvaratskhelia-Ignace Van der Brempt

Che succede a Kvaratskhelia? È un caso, o è un’ansia immotivata come per Lukaku?

Contrordine compagni, o almeno tifosi del Napoli. È cambiata la gerarchia dell’urgenza. Gerarchia dell’urgenza che è connaturata all’ambiente calcio, all’essere tifosi. Ma che qualche volta ha anche contatti la realtà. Non sempre.

Non nel caso di Lukaku, a nostro avviso. Se di mestiere fai il centravanti, devi segnare almeno due gol a partita, altrimenti sei in crisi. Oggi vale per chiunque: da Mbappé a Vlahovic, figuriamoci Lukaku. Che ieri, contro il Como, ha confezionato due assist e trasformato un rigore (che nel Napoli non è operazione non così scontata, considerando i precedenti). Ciononostante le lamentele su Lukaku continuano. È fuori dal gioco. È al 50%. L’osservazione sorge spontanea: alzi la mano chi ha mai visto giocare Lukaku. Il belga è così. Certo può essere più esplosivo dal punto di vista atletico. Ma le sue sono partite essenzialmente fisiche, come i corpo a corpo nel pugilato. Romelu si fa sentire, sfibra gli avversari (poi ovviamente quelli come Bremer si sfibrano meno), arpiona i palloni, li pulisce e li smista con quel sinistro che non è affatto male. Cosa deve fare di più? Non si capisce.

Kvaratskhelia e la questione rinnovo

Una parte della tifoseria mormora lo stesso ma ora nella gerarchia dei mormorii Lukaku è stato scavalcato da Kvaratskhelia che ieri ha inanellato la seconda prestazione di fila non proprio scoppiettante (anche se contro il Monza ha segnato, non dimentichiamolo). Oggi basta poco. Anche a Cagliari ha segnato (imbeccato da Lukaku). Anche contro il Bologna ha segnato. Ma non basta mai. Le partite meno brillanti non sono più ammesse. Per quel che concerne Kvara, poi, si sommano fattori calcistici ad altri economici. C’è la questione contrattuale sullo sfondo. Manna che va in tv e continua a ripetere che c’è tempo. Frase che noi abbiamo ascoltato più volte ed è sempre finita male. È vero che la sentenza Diarra non vuol dire che un calciatore può rescindere dall’oggi al domani ma i club non sono più in una botte di ferro con i contratti. Non è vero quel che pensa De Laurentiis. La vicenda Osimhen qualcosa dovrebbe aver insegnato. E la sentenza Diarra ancora non c’era stata.

Ma c’è un altro elemento che non va nella direzione di Kvara, come rilevato da Fabrizio d’Esposito nelle pagelle. C’è Neres che spinge. Il brasiliano ex Ajax è un’iradiddio. Ogni volta che entra, fa sfracelli. Confeziona assist o segna. Ieri un suo allungo ha provocato l’infortunio di Van Der Brempt (ottimo terzino belga del Como) che provava inutilmente a stargli dietro. Neres ieri ha segnato un gol e ne ha sfiorato un altro. Ai tempi dell’Ajax era fortissimo. Poi, ha vissuto stagioni meno brillanti. Una cosa è giocare dall’inizio e un’altra entrare a partita in corso. Anche se, non dimentichiamolo, per anni questa è stata la condanna di Mertens: poiché riusciva a essere decisivo quando entrava, veniva utilizzato poche volte da titolare.

Abbiamo detto Neres perché oggi, in questo Napoli, Politano ci sembra intoccabile. Onestamente non crediamo che Conte arrivi al punto da far accomodare in panchina Kvaratskhelia ma la domanda oggi circola tra i tifosi. Per una volta, Lukaku non è l’argomento principale.

ilnapolista © riproduzione riservata