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Fonseca: «Il Napoli è un grandissimo candidato allo scudetto, ha il vantaggio di non giocare le coppe»

In conferenza: «Solo in Italia si gioca uomo su uomo. Mi sembra che parlo sempre delle stesse cose, da quando sono arrivato questa squadra è diversa»

Fonseca: «Il Napoli è un grandissimo candidato allo scudetto, ha il vantaggio di non giocare le coppe»
Mp Parma 24/08/2024 - campionato di calcio serie A / Parma-Milan / foto Matteo Papini/Image Sport nella foto: Paulo Fonseca

Il Milan torna in campionato dopo l’amara sconfitta in Champions alla ricerca del quarto successo di fila in Serie A. L’allenatore Paulo Fonseca in conferenza stampa ha presentato la sfida di domani contro la Fiorentina di Palladino.

Fonseca: «In altri campionati non giocano uomo a uomo»

Dal derby in poi sempre la stessa formazione…
«La continuità è importante in questo momento. Avendo più giorni per recuperare i giocatori, se la squadra sta bene, è importante mantenere più giocatori possibili nell’undici titolari. Non è perché non ho fiducia negli altri giocatori eh… Sia Loftus-Cheek che Chukwueze sono entrati bene e lavorano bene, ma credo che in questo momento sia importante avere una base».

Da sosta a sosta: vuole la quarta vittoria su quattro?
«Non abbiamo vinto a Leverkusen, ma il gruppo era deluso, arrabbiato. Ho sentito buone sensazioni, la squadra ha nuovamente lavorato molto bene. Noi vogliamo vincere. Giocare a Firenze è sempre difficile, loro hanno una buonissima squadra».

Come sta Morata?
«Sta bene, giocherà domani».

Pavlovic è nelle rotazioni?
«È importante avere principalmente in difesa stabilità. Gabbia e Tomori hanno fatto delle bellissime partite e penso che Pavlovic debba continuare a lavorare, perché avrà delle opportunità. I due centrali Gabbia e Tomori stanno facendo bene e penso sia importante continuare così».

Gabbia in Nazionale.
«Io sono l’allenatore del Milan e non voglio influenzare Spalletti, ma penso che abbia fatto la scelta giusta. Gabbia è in un grande momento. Io sono molto soddisfatto. Se c’è qualcuno qui che merita, è proprio Gabbia».

Il Napoli fa paura?
«C’è tanto da giocare e ci sono tante squadre forti, che vogliono il nostro stesso obiettivo. Ovvio che il Napoli abbia il vantaggio di non avere le coppe europee. Hanno un allenatore molto forte e una squadra molto forte. Non gli sto creando pressione, perché è la verità: il Napoli è un grandissimo candidato allo scudetto».

Bisogna migliorare in trasferta?
«Per noi è lo stesso: giocare a San Siro o fuori è lo stesso, prepariamo la partita per vincere».

È mancata al Milan un po’ una via di mezzo tra prestazioni positive e negative: qual è il vero Milan?
«Non è facile rispondere. Il Leverkusen è una delle squadre più forti d’Europa per me. Siamo in un periodo di crescita. Non è perché abbiamo vinto col Lecce e con l’Inter che siamo arrivati, ma abbiamo bisogno di crescere molto. Stiamo migliorando, ma abbiamo tanto da migliorare. Il vero Milan non è ancora vicino, dobbiamo fare di più. Se domani possiamo essere la stessa squadra del secondo tempo in Germania? L’atteggiamento sì, magari il modo di giocare sarà diverso perché la Fiorentina marca uomo a uomo, quindi il nostro modo sarà diverso».

Quanto è importante Fofana?
«Calciatore molto importante per noi, migliora e impara ogni giorno. Il campionato francese è molto diverso da quello italiano, giocava in un ruolo diverso. Non faceva il mediano, ma giocava un po’ più avanzato. Nella nostra struttura, per me, Fofana è il giocatore più importante. Come migliora lui, migliora la squadra. I mediani sono il motore della squadra».

Era giusto mandar via Kalulu?
«Non parlo di giocatori che non sono qui. Kalulu non è più qui. È stata anche una scelta sua, ora non ha senso paragonare chi è qui e chi è in altre squadre. Calabria sta avendo dei problemi fisici» .

Musah può fare il mediano?
«Ci stiamo lavorando, si sta allenando in questa posizione. Con l’infortunio di Bennacer, non abbiamo un altro giocatore in quella posizione. Musah è l’unico che può fare questo ruolo. Fofana è un mediano di passaggio, Musah è un mediano di conduzione».

Serve scaldare anche le attuali riserve?
«Vediamo, vediamo il momento della squadra. Io penso che ora serva continuità. Io ho fiducia in tutti, ma penso che ora sia importante giocare con gli stessi giocatori».

Questa squadra ha il carattere giusto?
«Sì. Io non penso che sia stato un problema di atteggiamento, ma la causa è la superiorità del Leverkusen. Abbiamo difeso bene, con un buon atteggiamento, abbiamo sbagliato delle uscite, ma penso che il carattere la squadra lo abbia dimostrato».

Cosa teme della Fiorentina?
«Penso che sarà una partita difficile. Hanno qualità e buoni giocatori, marcano uomo a uomo. Questo cambiamento nell’affrontare squadre diverse non è facile. Arriviamo da una partita in cui era importante il gioco posizionale, ora c’è una partita in cui sono importanti altre cose. Se non facciamo le cose bene abbiamo più difficoltà col loro modo di difendere a uomo. Sarà una partita difficile».

Cosa non funziona ancora al 100% nella squadra?
«Mi sembra che parlo sempre delle stesse cose… Quello che penso è che da quando sono arrivato qui per me è stato sempre facile capire che questa squadra, non dico che è meglio, ora è diversa. Non è una critica al passato, è una constatazione. Questa squadra giocava partite individuali, cambiarlo è difficile. Stiamo lavorando tutti i giorni per cambiarlo, perché è quello in cui io credo: non sto dicendo che è meglio. Ma non è facile. Dopo dobbiamo capire che non si cambia velocemente. Abbiamo bisogno di tempo, di allenarci, far capire quali i momenti e le fasi importanti, e ovviamente questo è difficile da cambiare. Ma stiamo cambiando. E quello che mi ha lasciato più soddisfatto è che nel secondo tempo di Leverkusen abbiamo avuto un gioco posizionale molto buono».

Gimenez del Feyenoord stamattina ha detto che il Milan l’ha cercato… Le piace come giocatore?
«Mi piace, mi piace come giocatore. Ma mi piacciono di più Abraham e Morata».

Guardando alla crescita del suo Milan, cosa le ha insegnato la partita di Leverkusen?
«Magari per voi non è importante, ma per me come allenatore è importante capire cosa succede in partita. E quello che è difficile, perché qui le caratteristiche delle partite non sono così, dire ai miei giocatori che il gioco posizionale è stato importante e dobbiamo migliorare, ma ora arriva una partita in cui il gioco posizionale non è importante: quando c’è una squadra che marca uomo su uomo sono altre le cose importanti, che non sono direttamente connesse al gioco posizionale. E abbiamo questa cosa qui solo in Italia: in altri campionati non giocano uomo su uomo. Rice dell’Arsenal, quando ha giocato contro l’Atalanta, ha detto lo stesso. Immagina il Leverkusen: una stagione a giocare gioco posizionale, poi nell’ultima settimana della stagione devi dire di cambiare tutto. Non è facile, ci sono cose automatiche che non è facile cambiare. Non si cambia in 3-4 giorni. E noi in Italia dobbiamo cambiare in due giorni. Giochiamo con la Fiorentina, poi con l’Udinese che lascia spazio per il gioco posizionale e così via. E questo per l’allenatore non è facile: il 95% delle squadre giocano allo stesso modo».

Okafor può sostituire Morata?
«Due punte domani sì, poi dopo vediamo. Difficile per Okafor fare il ruolo di Morata, non ha le caratteristiche».

Domani ritroverà Adli…
«Quando è stato qui, è stato un giocatore che mi piaceva, aveva determinata caratteristiche. Ma per lui era difficile giocare qui e lui lo ha capito. Mi piace che sta facendo bene, ma mi aspetto che domani non faccia bene».

Chi porterà del Milan Futuro?
«Zeroli, Camarda e Jimenez sono convocati con noi domani».

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