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Adani: «Conte sente che Napoli è una sfida epica. Me l’ha detto, è profondamente devoto alla causa»

A Viva el Futbol: «Lukaku in Serie A sposta. È già a tre gol e quattro assist. Vuol dire che con lui parti più di uno a zero a partita»

Adani: «Conte sente che Napoli è una sfida epica. Me l’ha detto, è profondamente devoto alla causa»
Mg Torino 21/09/2024 - campionato di calcio serie A / Juventus-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Ieri sera a Viva el Futbol, il podcast di Lele Adani, Antonio cassano e Nicola Ventola, l’argomento principale era il Napoli di Conte la sua vittoria sul Como. Di seguito le parole di Adani.

Adani: «Anche la Juve l’anno scorso non giocava le coppe»

«Credo che il Napoli sia già tante cose. D’impatto non ti ruba l’occhio e ancora non ti innamori ma c’è una percezione dell’atteggiamento. C’è dentro il calcio di Conte, che è diverso da Spalletti, da Inzaghi, da Fonseca… Un po’ di suo calcio che passa dal sacrificio, dalla corsa, dalla compattezza, dai codici, da tre o quattro cardini che individua dentro il campo. Vediamo già le giocate di Conte. 

Il primo gol, dopo 25 secondi. Nel giro palla Rrahmani la palla a Di Lorenzo la dà piano. Ma mentre Di Lo anticipa la chiusura del centrocampista del Como, la dà di interno piede forte a Lukaku. Perché poi sulla palla a Lukaku c’è il movimento degli altri. C’era McTominay e Kvara. Lukaku che in Serie A fa la differenza, una volta gestita la palla, può fare quello che vuole. 

I gol che Lukaku fa fare a Kvara a Cagliari e a Neres oggi sono simili. Riceve palla, mentre riceve guarda, perché in Serie A Lukaku guarda e te la mette. Tempo giusto a Kvara, tempo giusto a Neres, loro fanno gol. 

Dopo Conte ci costruisce i dividendi, li va a riscuotere sulle giocate di Lukaku perché poi lui la palla te la sa dare. Qua in Serie A, Lukaku sposta e questo è il motivo perché io all’inizio ho detto che è il più influente. Perché in campionato ha esperienza, lui è un ’93, 31 anni, usa il corpo. Per me Lukaku è al 60%. 

In sette partite di Serie A, lui credo abbia giocato la seconda contro il Parma, nemmeno tutta. Tre gol e quattro assist. Vuol dire che parti più di uno a zero a partita. Conte lo sa, poi ci costruisce il resto. 

Le cose devono migliorare, devono carburare. Però come dice Antonio, comincia a farle carburare con quell’entusiasmo, con tutti che cominciano a buttarsi nel fuoco, con una città che spinge e un entusiasmo che non c’era da un anno e mezzo. Cambia, senza le coppe». 

Su Lobotka:

«Ci ricordiamo male o Xavi, che ha giocato qualche partita con Fabregas, lo voleva al Barcellona? O sbaglio? Se tu adesso, con tanti direttori, allenatori… nemmeno per forza ad alti livelli, gli dai Lobotka, io sono convinto che non te lo prendono tutti. Sai chi te lo prendono? I migliori al calcio. Sono quelli di quella dinastia là, quelli a Barcellona. Alcuni che non riconoscono quel calcio, cominciano a dirti che vogliono uno più fisico, che corra. Chi vuole calcio, parte da Lobotka. 

Conte in questa sfida ci metterà tutto il suo amore, tutta la passione per la professione, la dedizione possibile, il rispetto per la città. Lui sente che questa è una sfida epica e crede in questa sfida, con tutte le difficoltà, sapendo che comunque ci sono tante squadre forte attrezzate più esperte. Però lui metterà tutto quello che abbiamo conosciuto di Antonio Conte. Perché me l’ha detto. è profondamente devoto alla causa. 

Può organizzare la settimana. Anche la Juve l’anno scorso non giocava le coppe. C’è chi dice “eh ma il Napoli può farlo”, l’anno scorso però non lo dicevano». 

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