Il primato in classifica racconta di 14 gol in 7 gare, le soluzioni a disposizione in fase offensiva sono tante, e Conte se ne è create altre
Napoli, serviranno le sfide “serie” con Milan, Atalanta, Roma per capirne la dimensione reale (Corsera)
Ecco cosa scrive il Corriere della Sera con Monica Scozzafava:
Mctominay, Lukaku e Neres hanno firmato la vittoria col Como, tre dei volti copertina del Napoli che con il mercato estivo ha cambiato pelle e anche caratteristiche. In testa c’è l’allenatore, certo. Conte mischia, assembla, cala gli assi. Ha il compito ingrato ma pure sfidante di scegliere, ed ha di fronte un grande assortimento: l’ingresso di Lukaku e Neres contro il Parma ha cambiato la storia della partita, è la forza della panchina.
Il primato in classifica racconta di 14 gol in 7 gare, le soluzioni a disposizione in fase offensiva sono tante, e lui se ne è create altre: il centrocampista scozzese arrivato dallo United e schierato col Monza sulla linea degli attaccanti è soltanto uno degli esempi. Il trasformismo tattico dell’allenatore del Napoli (ma non era integralista?) è una virtù che ben esercita anche grazie ai giocatori a disposizione, quelli che «stressa» durante la settimana per essere funzionali alla partita che verrà.
Doppi ruoli e non solo, il gol è un potenziale forte che può spostare l’equilibrio del campionato. Servono però le sfide «serie» con Milan, Atalanta, Roma (che arrivano fra ottobre e novembre) per capire la dimensione reale di una squadra che per ora si diverte a farsi inseguire.
Il Napoli gioca il calcio aggressivo, organizzato, cinico ce è tipico di Conte (Gazzetta)
Scrive la Gazzetta:
Sarà presto per discorsi sullo scudetto, ma con Conte mai dire mai: il Napoli ha già la concentrazione ossessiva e appassionata del suo tecnico, gioca un calcio aggressivo, organizzato, cinico. E soprattutto risolve situazioni che potevano complicarsi seriamente. Perché il Como aveva reagito alla grande al gol immediato di McTominay dopo 25 secondi: aveva pareggiato con Strefezza e sembrava pronto al meritato sorpasso. Poi il grave errore di Sergi Roberto, il rigore di Lukaku e l’inizio di un’altra partita, fino al 3-1 di Neres. Gli scudetti si vincono anche così. Conte sa come si fa.