La protesta contro Peter Lim sotto una delle sue residenze. Sono stati privati del loro passaporto e sono confinati in hotel in attesa del processo
Un viaggio di nozze trasformato in incubo. Questa è la storia di Dani e Mireia, neo sposi in luna di miele a Singapore, dove ora sono confinati nel loro hotel e sono stati privati del loro passaporto, in attesa del processo che si terrà nei prossimi giorni.
La loro colpa? Aver protestato contro Peter Lim, il principale azionista del Valencia.
Lo sposo nei giorni scorsi ha diffuso sui social alcune immagini di protesta contro Peter Lim, il principale azionista del Valencia.
Marca riporta che Dani ha pubblicato su X tre tweet, accompagnati da foto con lo striscione “Lim Go Home” in luoghi riconoscibili di Singapore: il primo, vicino a Marina Bay; e il terzo, a Merlion Park. Quello che però ha riscosso più successo è il secondo post, che ha ottenuto numerose condivisioni. Si tratta di una foto scattata all’hotel Abelia, con la didascalia “molto brutto, comunque”. Il tifoso credeva che si trattasse di un albergo di proprietà dell’imprenditore. In realtà però si trattava della residenza di Peter Lim. Sotto la sua residenza Dani ha esposto lo striscione con l’adesivo “Lim out” affisso nelle vicinanze. Il giorno dopo gli è stato ritirato il passaporto.
This is an INSANE story.
Valencia fan Dani Cuesta went to Valencia owner Peter Lim’s house to protest.
The Singapore authorities detained him and his wife and have kept him locked up since Friday, when he protested against Lim. pic.twitter.com/XMpin8wnCk
— Zach Lowy (@ZachLowy) October 8, 2024
Il sindaco di Valencia María José Catalá ha commentato così la vicenda: «Non sono trattenuti in un albergo ma è stato sequestrato loro il passaporto a causa di un’indagine di polizia in corso, ma non esiste un’accusa formale, solo un’indagine».
Anche il club Valencia ha detto la sua: “in relazione alla notizia diffusa da diversi media sulla situazione di due tifosi spagnoli a Singapore, seguaci del Club, desidera dimostrare il proprio desiderio che questo episodio abbia il miglior esito e il più rapido possibile. Il Valencia e l’ufficio della Liga sono in contatto con l’ambasciata spagnola a Singapore, la quale ha assicurato che entrambi saranno informati e assistiti in tutto ciò che potrebbe essere necessario affinché questi eventi si risolvano il prima possibile”.
Contestazioni senza fine
“Il club è nostro e ci possiamo fare tutto quello che vogliamo, e nessuno può dire nulla“, scrive sui social la figlia dell’asiatico. L’indifferenza è evidente; i risultati non cambiano il suo umore e non scalfiscono la sua posizione. Quasi come se si stesse prendendo gioco dei tifosi, come a voler dire: “Voi vi lamentate? Tanto decido io”. Da almeno due anni, sugli spalti “Peter, go now” è il coro più cantato e nella stagione 2021/2022 il simbolico minuto 19 (che riprende il 1919, data della fondazione del club) si è trasformato nei 60 secondi di silenzio al Mestalla: bocche chiuse e braccia al cielo con il cartello “Lim Go Home”. Un lento declino verso l’oblio: 10 anni di errori e feroci battaglie contro un proprietario che non guarda alla storia e che rifiuta le offerte di diversi acquirenti. Forte di un potere miliardario che sta soffocando la passione di migliaia di tifosi.