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Fabian Ruiz: «Io vengo dalla strada, ho imparato a giocare usando le panchine come porte»

L’intervista di As: “Non ho mai chiesto a Luis Enrique perché non mi portò in Qatar. I tecnici devono prendere le loro decisioni”

Fabian Ruiz: «Io vengo dalla strada, ho imparato a giocare usando le panchine come porte»
Mg Monaco di Baviera Germania) 09/07/2024 - Euro 2024 / Spagna-Francia / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Fabian Ruiz

Fabián Ruiz, dal Napoli al PSG e “mvp” degli ultimi Europei con la Spagna, dice che il segreto di dov’è nato, a Los Palacios, sono i pomodori. Non l’acqua. I pomodori. “Lì abbiamo dei pomodori fantastici”. Lì s’è nato lui ma anche Navas e Gavi. Ecco la domanda che gli fa As. Nella quale Ruiz parla anche del fatto che chi è andato molto presto a giocare all’estero, poi fa fatica ad essere considerato forte un patria: “È vero che l’Europeo mi ha aiutato, ma è anche normale che se giochi in un altro campionato, la gente del tuo Paese ti vede meno”.

Fabian si considera un giocatore di strada: Non vengo da una scuola. Ho imparato a giocare per strada, con le panchine per le porte. Mi piace fintare, fintare, dribblare, combinare… insomma tutto ciò che aiuta a non togliermi la palla”.

Il suo sogno resta il Mondiale. “Volevo davvero essere in Qatar 2022, ma bisogna rispettare le decisioni dell’allenatore. Ci sono tanti buoni giocatori in tutti i ruoli. Non ho mai chiesto a Luis Enrique il motivo per cui non mi portò a quel Mondiale. I tecnici devono prendere le loro decisioni. Adesso ce l’ho come allenatore al Psg e non ho un brutto rapporto con lui, anzi. Io e Luis Enrique abbiamo un buon rapporto”.

Non è nemmeno entrato mai nella lista per il Pallone d’Oro. “Continuerò a lavorare per entrare in quella lista, ma non è qualcosa che ho in mente. Cerco di migliorare e crescere come calciatore. Il Pallone d’Oro è un premio individuale, io vedo il calcio più come qualcosa di collettivo, di squadra”.

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