Il ct dell’Arabia contro i club: «Tre anni fa i nazionali giocavano tutte le partite. Oggi il 60% di loro sta in panchina. Questo è il problema di questo campionato»
Paese che vai, problemi che trovi. Anche se, sempre più spesso, i problemi si assomigliano anche a distanza di kilometri. È così anche per Roberto Mancini, commissario tecnico dell’Arabia Saudita. Durante l’ultima conferenza stampa, ripresa da Rmc Sport, l’allenatore italiano si è lanciato in un cazziatone contro i club sauditi, colpevoli di danneggiare la nazionale per il poco spazio dato ai giocatori sauditi. E non è la prima volta che succede.
Scrive Rmc Sport. “Mancini ha avuto un piccolo sfogo questa settimana in conferenza stampa, prima di sfidare il Giappone questo giovedì. Oggetto della sua ira: il numero eccessivo, secondo lui, di giocatori stranieri che giocano nel campionato saudita“.
Sembra tutto un enorme paradosso. Non solo perché è un problema anche a diverse latitudini, soprattutto perché è impossibile non cogliere il riferimento al mercato faraonico condotto due anni fa dalla Saudi Pro League. È quindi colpa loro se la nazionale rimane scarsa, nonostante un ct del calibro di Mancini.
Mancini: «I sauditi non giocano, questo è l’unico problema del campionato saudita»
Lo sfogo del ct:
«Tre anni fa i giocatori sauditi giocavano tutte le partite. Oggi, dal 50 al 60% di loro non giocano. Questo è il primo problema, l’unico problema che abbiamo in questo campionato».
Tutti i vari Neymar, Karim Benzema, Fabinho e Sadio Mané, secondo Mancini, bloccano l’emergere dei giocatori sauditi. «Hanno bisogno di giocare. Ho troppi giocatori che restano in panchina nel loro campionato».