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Napoli quinto nella classifica del monte ingaggi: quasi 60 milioni in meno dell’Inter capolista

Il Corsport. Il Napoli spende 85,7 milioni, meno persino della Roma. Dietro l’Inter ci sono Juventus e Milan. L’Empoli costa meno di Vlahovic

Napoli quinto nella classifica del monte ingaggi: quasi 60 milioni in meno dell’Inter capolista
Ni Castel di Sangro 28/07/2024 - amichevole / Napoli-Egnatia / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis

Napoli quinto nella classifica del monte ingaggi, l’Inter in testa per distacco (Corsport)

Il Napoli è persino dietro la Roma nella classifica del monte ingaggi. 85,7 milioni spende De Laurentiis per gli stipendi dei suoi calciatori. Sessanta milioni in meno dell’Inter di Marotta e soprattutto di Oaktree che ne spende 141,7. Al secondo posto c’è la Juventus snellita da Elkann e Giuntoli: 114. Poi il Milan con 96,6 e la Roma 87,9.

Ecco cosa scrive il Corriere dello Sport con Giorgio Marota:

La nuova Signora del calcio italiano è vestita di nero e di azzurro e sul Trono di Spese lasciato vacante da Madame sembra starci comodissima. La Juve non è più la regina del monte ingaggi della Serie A: adesso comanda l’Inter – circa 142 milioni di ingaggi al lordo contro i 114 dei bianconeri -, l’eterna rivale con la quale potrà fare i conti (calcistici) il prossimo 27 ottobre a San Siro 

Dopo Inter e Juve, sul podio adesso c’è il Milan, poi la Roma, il Napoli, la Lazio, l’Atalanta, la Fiorentina e il Torino. Basta dare uno sguardo ai conti del Como per capire che gli indonesiani fanno sul serio: al loro debutto in A spendono già più del Bologna che gioca la Champions, mentre tra le medio-piccole Verona, Empoli e Lecce si confermano le più oculate. La rosa empolese costa meno dei 23 milioni dell’ingaggio lordo di Vlahovic, che contro i difensori toscani è rimasto a secco di gol.

Napoli e ingaggi, in estate si parlava di fine del Napoli virtuoso

Addio al Napoli virtuoso di De Laurentiis: giocatori più anziani e monte ingaggi verso i 150 milioni. Lo scrive Antonio Corbo sull’edizione napoletana di Repubblica. Evidenzia i cambiamenti dell’era Conte e come, dopo i disastri dell’anno passato, sia stato costretto a cambiare rotta.

Scrive Corbo:

Sono tutti con Antonio Conte, mai un allenatore è stato accolto a Napoli con tanta fiducia, ha già ribaltato la scena come solo l’uomo del cinema e delle grandi visioni poteva immaginare. (…) Consenso plebiscitario su tutto ciò che il nuovo allenatore dice e fa, allenamenti che modifica, acquisti sbagliati dello scouting che rottama, fino a sollecitare la cessione del ventiseienne Victor Osimhen (capocannoniere dello scudetto 2023) e l’accordo con il maturo Lukaku, condotto senza rimpianti a una uscita secondaria della Roma dopo un campionato in profondo chiaroscuro.

Il forzato cambio di rotta di De Laurentiis
Le foto e i reportage da Dimaro raccontano un appagato De Laurentiis che osserva sorridente l’energica preparazione. Per convertire una squadra oziosa e confusa in un gruppo docile e muscolare. Se riflette, anche De Laurentiis sta espiando la sua penitenza. Sa di aver sbagliato, ne paga il prezzo. Se gli ingaggi erano i più contenuti nell’anno dello scudetto ed ora lievitano dai 111 milioni lordi verso i 150 senza gli introiti della Champions, classico danno emergente, si registra un diverso indirizzo tecnico-finanziario.

Per la prima volta, il Napoli acquista giocatori svincolati come il 31enne Spinazzola e si batte per firmare un triennale da 10 milioni lordi (per Lukaku, ndr), mitigato dai benefici fiscali del Decreto Crescita, lo strumento del governo per attrarre lavoratori dall’estero. Oggi inapplicabile. Il poderoso attaccante belga non promette purtroppo plusvalenza.

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