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Luis Enrique come Ancelotti: «La vita privata dei calciatori? Dirigo una squadra di calcio, la privacy sta a loro»

In conferenza: «Il rinnovo con il club? In linea di principio, finché non ci sarà alcuna comunicazione ufficiale, non ho nulla da dire al riguardo»

Luis Enrique come Ancelotti: «La vita privata dei calciatori? Dirigo una squadra di calcio, la privacy sta a loro»
Paris Saint-Germain's Spanish headcoach Luis Enrique looks on from the technical area during the UEFA Champions League semi-final second leg football match between Paris Saint-Germain (PSG) and Borussia Dortmund, at the Parc des Princes stadium in Paris on May 7, 2024. (Photo by Odd ANDERSEN / AFP)

Paris Saint-Germain torna in Ligue 1 sabato sera contro lo Strasburgo. Luis Enrique in conferenza stampa si mostra piuttosto tranquillo nonostante i passi falsi in Champions e in campionato. Le sue parole riportate da L’Equipe.

Luis Enrique: «Il rinnovo con il club? Nulla da dire al riguardo»

Che atteggiamento dovranno adottare i giocatori contro lo Strasburgo e il suo gioco offensivo?
«Non sarà una partita tranquilla contro lo Strasburgo. È impossibile, perché è una squadra con tanta qualità, la più giovane della storia della Ligue1, mi sembra. La mentalità del suo allenatore si vede. Segnano, pressano… Sarà molto difficile».

Il Psg si trovate in un momento un po’ più complicato a livello di risultati, come sta affrontando questa situazione Luis Enrique e il gruppo?
«Una stagione non è lineare. Naturalmente vorremmo vincere ogni partita, ma questo non accadrà».

Ci sarà il rinnovo con il club?
«In linea di principio, finché non ci sarà alcuna comunicazione ufficiale, non ho nulla da dire al riguardo».

Come avvertire i giocatori dei pericoli della vita privata? (Un riferimento al caso Mbappé, ndr)
«Sono l’allenatore di una squadra di calcio. Sono un padre, ma mi prendo cura dei miei figli. Dirigo una squadra di calcio, la privacy è delle loro famiglie e degli interessati».

Kolo Muani si è messo in evidenza in Nazionale:
«Senza dubbio è sempre una bella notizia vedere i miei giocatori fare buoni risultati, segnare, fare buone partite e difendere bene. Se giocano bene nella selezione, è sempre meglio».

Zaire-Emery non sta facendo benissimo:
«Per me è stato fantastico a inizio stagione. Per me, lo ripeto. Forse un po’ meno nell’ultima partita rispetto al suo livello, ma per il resto abbiamo il miglior Warren della scorsa stagione. Tranne, forse, l’ultima partita. Ma è una questione di collettivo».

Quando tornerà Kimpembe?
«Non sappiamo ancora quanto tempo ci vuole, è sempre difficile prevederlo. Sarei molto felice se Kimpembe potesse aiutarci. Ci aiuta già in allenamento con la sua esperienza e qualità. Sono molto contento che siamo alla fine del suo processo di recupero».

Il ruolo di Nuno Mendes nel tuo sistema?
«È molto facile da definire, lui è un terzino con ottime qualità fisiche e tecniche, gioca bene la partita. È ancora giovane ma gioca ad altissimi livelli da diversi anni. Quando attacca fa delle differenze, spero di potergli dare consigli buoni affinché possa crescere. Parliamo di un giocatore davvero quotato».

Come gestisci la tua salute mentale?
«Fortunatamente non è più un tabù parlarne e lavorarci sopra. Bisogna avere le competenze e la voglia di intraprendere questo lavoro. Le generazioni passano, i giocatori sono diversi quindi bisogna adattarsi. Ma non è facile, bisogna voler migliorare in questi aspetti».

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