Non prendono più decisioni, prendono solo il gettone di presenza. Aspettano segnali dal Var, allora facciamo arbitrare direttamente il Var
Eliminiamo gli arbitri, non servono a niente. Tanto decide tutto il Var (Libero).
Su Libero Claudio Savelli scrive un’analisi del tutto condivisibile sull’inutilità della figura dell’arbitro in campo. Analisi di cui riportiamo qualche stralcio.
Scrive Libero:
Si suppone che un arbitro… arbitri. Cioè prenda decisioni interpretando ciò che vede in campo in base al regolamento del gioco del calcio. Vi sembra che questa cosa accada? Vi sembra che gli arbitri italiani svolgano il mestiere per cui sono convocati e, in serie A, ottimamente pagati? Allo stato attuale delle cose, se li togliessimo non cambierebbe praticamente nulla. L’uomo davanti al Var potrebbe azionare un comando che impone l’interruzione dell’azione, verificherebbe un episodio e poi comunicherebbe la decisione a tutto lo stadio. Già che ci siamo, immaginate che straordinaria rivoluzione sarebbe: niente arbitro in campo, niente più proteste. Giocatori privati del loro pungiball preferito. Tanto questo fanno, oggi, gli arbitri. Aspettano segnali.
Assegnati 4,4 rigori a giornata, signori arbitri ma che roba è?
Non si cerca più il gioco, si cerca il contatto, il fallo che non c’è secondo il calcio ma c’è secondo il mondo arbitrale. Ne sono prova i 4,4 rigori assegnati in media ogni giornata. 10 partite, 4,4 rigori: ma dai, che roba è…
Colpa del Var? No, affatto. Colpa di cosa hanno fatto diventare il Var, il velo di Maya degli arbitri. Ha permesso loro di non svolgere un mestiere, di non prendere decisioni, di non arbitrare, ma comunque di essere lì in mezzo al campo a guadagnare il gettone presenza.
Quando Ancelotti disse (era il 2019): «Ha arbitrato il Var non l’arbitro». Dopo Napoli-Atalanta 2-2