Invece di crescere, torna indietro. Sorprendono lentezza e carenza di personalità. Contro lo Stoccarda, senza Perin sarebbe stata una Caporetto
Il Corriere della Sera critica la prestazione della Juventus contro lo Stoccarda in Champions (0-1 per i tedeschi). La squadra di Thiago Motta assomiglia sempre più a quella di Allegri, si tratta di una pericolosa involuzione.
La Juventus non gioca, non corre, non propone e abbandona Vlahovic
Scrive il quotidiano:
La regina ha acciuffato tre punti fondamentali al 93’, la Juve ha perso contro lo Stoccarda un minuto prima. Finali palpitanti che cambiano gli umori degli allenatori. La Signora è sparita e tocca a Thiago Motta ritrovarla in fretta. Sembrava facesse fatica contro le squadre che si chiudono e invece ne ha fatta ancora di più con i tedeschi, che allo Stadium si sono impossessati del pallone e non lo hanno lasciato più. Una pericolosa involuzione. Sorprendono lentezza e carenza di personalità. Anche la mancanza di fisicità. La banda di Thiago è sempre più simile a quella di Allegri. Invece di crescere, torna indietro e gli infortuni sono una giustificazione sino a un certo punto. Senza le parate di Perin sarebbe stata una Caporetto. La Juve non gioca, non corre, non propone e abbandona Vlahovic al proprio destino.
Prandelli: «La Juve non è abituata a Motta, i calciatori perdono sempre un tempo di gioco»
Cesare Prandelli ha rilasciato a Tmw sul Napoli di Conte, sorprendentemente in cima alla classifica del nostro campionato. Ha parlato anche della Juventus di Thiago Motta. Di seguito le sue dichiarazioni:
«Necessità di più tempo. Anche ieri s’è visto che cercano di fare determinate cose in campo, ma poi le eseguono con tempi diversi. Ci vuole un po’ più di tempo, più convinzione. Magari togliere qualcosa, ma farlo un po’ più veloce. Stanno seguendo un tracciato ma non lo fanno in maniera naturale, ci devono pensare. E quando pensi la palla gira più lentamente.»
La squadra non ha ancora compreso i dettami e i princìpi:
«Quando la palla gira veloce è perché la squadra sa cosa deve fare, i giocatori sanno già dove giocarla. Se invece quando ricevi la palla fai un secondo controllo, poi devi alzare la testa, perdi un tempo di gioco. La squadra si deve abituare a questo tipo di calcio che non faceva: ogni allenatore ha le proprie esigenze, le proprie idee, e in questo momento la Juventus è una squadra che vuole sempre costruire gioco, fa triangoli in tutte le zone di campo. Per fare tutto questo ci vuole un po’ più di tempo.»