Le parole riportate dal Messaggero. «Non avevo neanche il cinquanta per cento di titolari in campionato»

È durata appena 14 mesi la fallimentare esperienza di Mancini da ct dell’Arabia Saudita. Ieri l’ufficialità del divorzio.
Sul Messaggero le prime parole dell’allenatore dopo la notizia:
«In Arabia ci vuole pazienza, soprattutto adesso che i giocatori locali non sono più titolari nei club. I dirigenti sono anche molto bravi ma non esiste ancora grande esperienza per un calcio ad alto livello».
Roberto Mancini ha chiuso la transazione con Yasser Al Misehal, il presidente della Federazione che lo aveva ingaggiato nell’agosto del 2023 nella speranza di andare ai mondiali.
«Operazione difficile per le difficoltà create dall’arrivo di tanti stranieri. Non avevo neanche il cinquanta per cento di titolari in campionato».
Mancini è andato in rottura dopo il doppio impegno casalingo di ottobre: sconfitta contro il Giappone («come sempre la più forte del girone»), solo 0-0 con il Bahrain, complice un errore dal dischetto di Al Dawsari. «Non era neanche designato per il tiro dal dischetto,
ne aveva già sbagliati troppi, ha fatto tutto da solo» ha denunciato l’allenatore di Jesi, furioso quella notte anche con il pubblico.
Mancini, la buonuscita si aggira intorno ai 20 milioni
Il Messaggero riporta anche i termini di risoluzione del contratto:
“Aveva un contratto fino al 2027 per una somma complessiva superiore ai 50 milioni di dollari, se ne andrà dopo una transazione che si aggirerebbe – secondo indiscrezioni in arrivo dall’Arabia – intorno ai 15-20 milioni, compresi tutti i suoi collaboratori. Torneranno a casa Salsano, Lombardo, Battara, Gregucci, Nuciari, Donatelli, Scanavino e Gagliardi mentre al momento Luigi Di Biagio manterrà il ruolo di allenatore della Under 23 saudita.
Nove vittorie, sette pareggi e cinque sconfitte tra amichevoli, Coppa d’Asia e qualificazioni: dopo aver lasciato l’Italia per lo scontro con Gravina, ecco l’addio all’Arabia e al sogno di fare un mondiale da allenatore”.